È scontro tra governo e sindacati (nel governo tra Patuanelli e Catalfo) sul blocco dei licenziamenti. L'estensione del divieto, come dicono Ocse e Banca d'Italia, rischia di provocare fallimenti e penalizzare i giovani. E' uno di quei provvedimenti che fanno raccogliere facili consensi, ma che diventano politicamente costosi quando è il momento di toglierli perché creano troppi danni. Non è un caso in Europa, a parte l'Italia, nessun altro paese abbia introdotto una norma del genere
“Non può essere prorogato, un ulteriore blocco dei licenziamenti è impensabile”, dice il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli. “Sarebbe un dramma, ci batteremo con tutte le forze contro questo provvedimento” rispondono i sindacati Cgil, Cisl e Uil. Il blocco, originariamente previsto per 60 giorni a partire dal 23 febbraio, è stato poi esteso per cinque mesi e infine per altri quattro mesi fino al 31 dicembre. Ma non può durare in eterno. Come ha ricordato sul Foglio il giuslavorista Michele Faioli, nella storia italiana solo in un’altra occasione è stata introdotta una norma analoga: dopo la Seconda guerra mondiale, quando il sistema produttivo era stato completamente distrutto, e comunque per una durata inferiore (otto mesi).
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