Dopo le risorse destinate alla mobilità leggera, il governo ci ricasca e stanzia 15 milioni per trasformare in elettrici i motori di auto e furgoni: anche stavolta non ci sono tetti di spesa nè limiti reddituali
Poter elargire denari o regali a cittadini più o meno bisognosi rientra tra i sogni, di questi tempi non tanto proibiti, dei politici. Il Comandante Lauro, che di consenso se ne intendeva, iniziava ad elargire doni già prima delle elezioni e partiva dalle masse di bisognosi; ma erano altri tempi e altri uomini. Oggi, il governo successivo a quello che, dal balcone, aveva abolito la povertà, ha scelto di investire in una lunghissima lista di bonus. L’ultimo è arrivato con la conversione del decreto Agosto e serve a chi sceglie di far montare sistemi di riqualificazione elettrica su auto e furgoni con motori tradizionali. Come altri bonus varati in questi mesi, anche questo ha però il difetto di non essere selettivo e rischia di trasformarsi da incentivo a semplice sconto per chi questi interventi li avrebbe fatti comunque.
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