Al tribunale di Milano è avvenuta una curiosa inversione di marcia. La mitica procura in mano ai grandi inquisitori, i campioni della lotta al malaffare, è diventata garantista; il testimone del giustizialismo è passato in mano ai giudici. Giovedì 15 ottobre vengono comminati 6 anni di reclusione e una multa di 2,5 milioni di euro a testa ad Alessandro Profumo e Fabrizio Viola che dal 2012 al 2015 avevano guidato come presidente e amministratore delegato il Monte dei Paschi di Siena (Viola si è dimesso nel 2016). Una sentenza di primo grado, la difesa farà appello; la novità è che la pubblica accusa aveva chiesto per la terza volta l’assoluzione. Colpi di scena degni del “gran teatro Italia”: avrebbero aspetti farseschi se dietro non ci fossero questioni economiche, politiche, culturali molto serie.
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