Il virus potrebbe superare per velocità il decreto con gli aiuti alle imprese e imporre nuove restrizioni per altre categorie produttive. Finora il Mef è riuscito a cucire insieme stanziamenti non utilizzati, il prossimo passo è approfittare dello scostamento di bilancio già autorizzato
Con la curva dei contagi che cresce in modo esponenziale, il virus potrebbe superare per velocità il decreto ristori, pubblicato in fretta e furia nella notte tra mercoledì e giovedì in Gazzetta ufficiale. Perché se nuove misure restrittive dovessero colpire altre categorie produttive, allora si dovrà mettere mano a nuove risorse. Un’ipotesi che resta valida anche nel caso in cui l’assetto attuale delle attività chiuse – cinema, teatri, bar e ristoranti – dovesse prolungarsi oltre il mese di novembre, dal momento che l’orizzonte temporale dei ristori stanziati è limitato alla durata delle misure introdotte con il Dpcm del 25 ottobre. Ci sono tre mesi di credito di imposta cedibile per gli affitti e le due mensilità in più che estendono il reddito di emergenza fino a dicembre, ma con i 2,4 miliardi a fondo perduto è previsto solo un giro di ristori per le 53 categorie di imprese definite secondo codici Ateco, che dovrebbero essere erogati entro metà novembre.
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