Quello che non si capisce è perché chi scrive leggi di bilancio non comprenda non solo l’urgenza macroeconomica, ma anche la crisi generazionale e umana che questi dati sottendono. Eppure, i soldi ci sono. E una strada pure
In Australia, lo stato darà 500 euro al mese per chi assume apprendisti sotto i 29 anni per un totale, assieme ad altre politiche giovanili e di inserimento lavorativo, di 6 miliardi di euro. In Australia, il 10 per cento dei giovani non studia o non ha un lavoro. In Canada, lo stato ha messo a disposizione uno stipendio di emergenza di 800 euro al mese per quattro mesi per gli studenti che non trovano lavoro, e ora ha avviato un percorso di inserimento lavorativo comprensivo di altri sgravi per giovani, il tutto per una spesa complessiva di 6 miliardi di euro. In Canada, l’11 per cento dei giovani non studia o non ha un lavoro. La Francia, attraverso il “piano rilancio” ha stanziato 7 miliardi di euro in misure di contrasto alla disoccupazione giovanile. In Francia, il 15 per cento dei giovani non studia o non ha un lavoro. In Italia, ad oggi, il gran totale speso in politiche giovanili dall’inizio della pandemia è zero, a cui si aggiungeranno pochi milioni di euro con la legge di bilancio 2021. In Italia, il 24 per cento dei giovani non studia e non ha un lavoro. Il doppio della media degli altri paesi.
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