Benché di certo paia esserci solo l’incertezza, in questo tempo tribolato, Pier Paolo Baretta prova comunque a mettere un punto fermo. “I ristori verranno dati a tutti, e verranno dati in fretta”, dice il sottosegretario all’Economia, nelle ore in cui a Via XX Settembre si definiscono i dettagli del decreto che verrà esaminato nelle prossime ore, nella giornata di venerdì, in Consiglio dei ministri. E nel dirlo, Baretta offre anche un’altra garanzia: “Le risorse ci sono, anche senza bisogno di nuovi scostamenti, bisognerà semmai utilizzarle con oculatezza”. E qui bisogna chiedergli, però, se davvero quei 2 miliardi di cui si parla, quei due o tre decimali d’indebitamento sul pil a cui si è deciso di non far ricorso finora, saranno davvero sufficienti. “L’andamento della finanza pubblica in questi ultimi mesi è stato inevitabilmente instabile, perché instabile è il nemico che bisogna fronteggiare, e cioè il virus. Ma in questo contesto, abbiamo maturato uno spazio di manovra che ci permette ora di agire con una certa serenità, pur in una fase assai complicata”. Un tesoretto, insomma, per dirla col gergo giornalistico che negli uffici della Ragioneria generale dello stato non tanto piace. “Se proprio lo si vuole chiamare così ...”, sospira infatti Baretta.
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