La ripresa a “V” dell'Unione europea non ci sarà e la recessione economica dell'Italia nel 2020 sarà seconda solo alla Spagna, secondo le previsioni economiche d'autunno pubblicate oggi dalla Commissione, che mostrano un quadro migliore di quello temuto in primavera, ma su cui pesano le incertezze legate alla seconda ondata della pandemia del coronavirus. "Dopo la più grave recessione della storia dell'Ue, che ci ha colpito durante la prima metà di quest'anno, e il forte recupero registrato in estate, la ripresa dell'Europa è stata interrotta a causa della recrudescenza dei casi di COVID-19", ha detto il commissario agli Affari economici, Paolo Gentiloni. "La crescita tornerà nel 2021, ma ci vorranno due anni prima che l'economia europea possa raggiungere un livello vicino a quello precedente alla pandemia". Vale anche e soprattutto per l'Italia, che non tornerà ai livelli di pil pre Covid-19 prima del 2023 con implicazioni potenziali anche sulla sostenibilità di un debito che dovrebbe restare attorno al 160 per cento del pil senza imboccare la strada in discesa prevista dal governo. Credo che non ci sia oggi preoccupazione alcuna sulla sostenibilità dei debiti”, ha detto Gentiloni in conferenza stampa. Tuttavia “c'è la necessità nel medio periodo di mettere il debito in un percorso di sostenibilità e credo che questa preoccupazione sia pienamente condivisa dal governo italiano”, ha spiegato il commissario.
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