La manovra di bilancio dell'Italia è sostanzialmente in linea con le raccomandazioni dell'Unione europea per il 2021 ma, nel momento in cui affronta la crisi dovuta al Coronavirus, il governo di Giuseppe Conte deve iniziare a preoccuparsi della sostenibilità fiscale di medio periodo ed evitare che gli stimoli per l'emergenza si trasformino in misure permanenti aggravando la situazione del debito. In sostanza è questo il messaggio che ha inviato oggi la Commissione, adottando il pacchetto d'autunno del semestre europeo, che contiene il giudizio sui piani di bilancio degli stati membri per il prossimo anno. L'esercizio è completamente diverso dagli anni passati. Niente drammi per gli “zero virgola” o potenziali procedure per deficit eccessivo. La pandemia di Covid-19 e la recessione senza precedenti che hanno colpito l'Ue hanno spinto la Commissione a sospendere il Patto di stabilità e crescita. Di fronte alla seconda ondata, l'invito è continuare a sostenere la ripresa con stimoli fiscali per imprese e cittadini. Ma, nonostante il cambio di linea, il giudizio della Commissione su quanto sta facendo l'Italia non è così positivo. Più che la quantità, è la qualità delle scelte fatte dal governo Conte che solleva dubbi. Sullo sfondo ricompare il grande incubo per la zona euro: la sostenibilità di medio periodo del debito pubblico italiano.
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