La pandemia ha esasperato l’avversione ideologico-politica ai dividendi e alla loro distribuzione. Se da una parte sarebbe meglio incassare e aumentare consumi e risparmi, dall’altra resta vivo lo spettro dei subprime
Se il denaro è lo sterco del diavolo, il profitto è la via che conduce all’inferno. Anche in Italia la pandemia ha esasperato l’avversione ideologico-politica ai dividendi e alla loro distribuzione agli azionisti. Finora sono stati sospesi molti miliardi di euro che avrebbero potuto sostenere la domanda interna. Intesa Sanpaolo era in grado di pagare 3,4 miliardi, Unicredit 1,4 miliardi, e via via Banca Mediolanum, Unipol, Ubi, solo per restare nel campo delle banche e delle assicurazioni. Ieri le Generali hanno riunito gli analisti, l’ad Philippe Donnet ha confermato il piano triennale e si è tenuto tutte le carte coperte. Non verrà ceduta Banca Generali, sulla Cattolica della quale detiene il 24,4 per cento siamo al wait and see, quanto agli allarmi del Copasir su complotti francesi non sono che rumori fuori scena.
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