L’Unione europea non poteva sperare nessuno meglio di Janet Yellen come segretario al Tesoro della futura amministrazione di Joe Biden per rimettere un po’ di ordine e di cooperazione nella gestione degli affari economici transatlantici e mondiali. L’ex presidente della Federal Reserve è considerata una neokeynesiana, pronta a dare stimoli miliardari negli Stati Uniti per far fronte alla crisi economica provocata dalla pandemia di coronavirus, come dovrebbe fare l’Ue con il suo Recovery fund. Ma non solo. Bruxelles si aspetta che Yellen adotti un approccio antitetico a quello dell’attuale segretario al Tesoro, Steven Mnuchin, sui contenziosi economici e commerciali tra Stati Uniti e Unione europea. Basta con la politica dei dazi imposti o minacciati contro l’Europa e la Germania, colpevoli agli occhi dell’Amministrazione Trump di realizzare surplus commerciali dannosi per i lavoratori americani. L’Europa può sperare di arrivare a un accordo all’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico sulla tassazione delle multinazionali e dei giganti del digitale. Infine l’Ue può sognare un’alleanza con Yellen su clima e Cina.
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