l'audizione del ministro
Mes, Gualtieri spiega perché l'Italia sosterrà l'ok alla riforma
Oggi la riunione dell'Eurogruppo, ma il via libera alla riforma "non investirà sull'utilizzo del Mes" ha detto Gualtieri in audizione. “Ogni decisione dovrà essere condivisa dall'intera maggioranza e approvata dal Parlamento”
Nel giorno in cui l’Eurogruppo si riunisce per discutere la riforma del meccanismo di stabilità europeo (Mes), il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri è intervenuto con un’audizione informale davanti alle commissioni Bilancio, Finanze e Politiche Ue di Camera e Senato chiarendo che sull’eventuale accesso al Mes sanitario “ogni decisione dovrà essere condivisa dall'intera maggioranza e approvata dal Parlamento”. Il governo, ha detto Gualtieri, è consapevole che ci sono posizioni diverse che andranno affrontate all’interno della stessa maggioranza e in aula: “Le decisioni dell’Eurogruppo – ha sottolineato – non investono in alcun modo sull’utilizzo del Mes”. Qui potete leggere il testo integrale del suo intervento.
“Al momento le condizioni sono tali da escludere ogni possibilità di ulteriori misure restrittive o penalizzanti per le nostre banche”, ha assicurato Gualtieri. “Coscienti di questa opportunità ci impegneremo sulla riduzione dei rischi e l'anticipazione del backstop insieme alla riforma del Mes, come parte di un pacchetto che comporterebbe una valutazione positiva sul sistema bancario europeo e italiano. Ci impegneremo affinché le due cose siano avviate insieme, in un pacchetto unico". La posizione italiana al tavolo dei ministri europei sarà dunque quella di dare il via libera alla riforma e di istituire contestualmente la rete di sicurezza (backstop) al fondo di risoluzione bancaria, sostenendo una valutazione più positiva dei rischi del sistema bancario europeo e italiano. Un eventuale mancato accordo sul common backstop e la valutazione del rischio “rappresenterebbe uno scenario estremamente negativo, che metterebbe in luce l'incapacità di completare percorso verso l'Unione bancaria”, ha detto il ministro.
A deputati e senatori Gualtieri ha ribadito che l’accesso al Mes non è in alcun modo subordinato a una ristrutturazione del debito, né comporta una diversa sorveglianza fiscale rispetto al patto di Stabilità e crescita. “È sotto gli occhi di tutti che l'indirizzo politica economica dell'Ue è fortemente cambiato rispetto al periodo dell'austerità – ha detto poi il ministro rispondendo a una domanda – E lo è anche grazie all'Italia, gli strumenti sono neutrali, contano le politiche. Non sentiamoci un'entità distinta e separata dall'Unione europea e contribuiamo a definirne gli indirizzi".