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Il successo del vaccino passa anche per la “capitale del freddo” italiana

Enrico Cicchetti

Casale Monferrato, polo nazionale e leader mondiale del settore refrigerazione, diventa fondamentale nella distribuzione e conservazione dei vaccini anti Covid

Il vaccino è in arrivo. Solo nel primo trimestre del 2021, in Italia è prevista una distribuzione di 20-30 milioni di dosi. Sul Foglio Assoram, l’unica associazione che in Italia riunisce gli operatori commerciali e logistici della farmaceutica, lo definiva come uno “sforzo straordinario” che imporrà un coordinamento di tutti gli operatori. A complicare le cose c’è la necessità di garantire temperature molto basse in tutta la catena della distribuzione. Soprattutto nel caso del vaccino di Pfizer/Biontech, che non deve superare gli 80 gradi Celsius sotto lo zero. E qui uno dei settori d'eccellenza dell'industria italiana ha qualcosa da dire.

    

Casale Monferrato, detta la “capitale del freddo” per la massiccia presenza di aziende leader nella filiera della refrigerazione, si candida ora a giocare un ruolo centrale nella conservazione e distribuzione dei vaccini anti-Covid. Le imprese del consorzio del freddo, dieci aziende leader mondiali nel loro settore più altre venti dell'indotto, si sono alleate per mettere a punto un sistema in grado di soddisfare le diverse necessità di conservazione dei farmaci. “Stiamo sviluppando un frigo ultra performante che sia in grado di soddisfare le necessità di conservazione della Pfizer”, spiega a La Presse Mario Bellone, general manager della U5, azienda leader nella produzione di frigoriferi. Federico Riboldi, sindaco di Casale Monferrato, ospite il 2 dicembre a Tagadà ha detto che "siamo in grado di andare a prendere, conservare e trasportare il vaccino dove serve". E prega il commissario per l'emergenza Covid Domenico Arcuri – “con il quale abbiamo avuto interlocuzioni ma non ancora risposte", dice – a dare in fretta informazioni puntuali e a chiarire le proprie necessità, per potere programmare con cura i prossimi passi ed "evitare di sprecare anche una singola dose di vaccino".

      

La tradizione del freddo in Monferrato ha radici profonde: inizia nel 1945, quando, per conservare le carni, un allevatore decide di sperimentare una primordiale cella, raffreddata da due compressori acquistati dall'esercito americano. L’esperimento funziona e nasce la prima azienda del settore: la società a responsabilità limitata Franger Frigor. Nel 1947, da ditta locale, inizia a imporsi a Torino e Milano. Negli anni successivi diventa una società per azioni. Poi nel 1957 viene fondata la Mondial Frigor s.r.l. che diviene una tra le aziende più attive sul mercato. Agli inizi degli anni Sessanta fanno il loro ingresso sulla scena Carma, Cofi e Framec, direttamente o indirettamente collegate con la capostipite Franger. Nel 1976 il Centro Studi Galileo lancia “Casale Monferrato Capitale del Freddo”. Il distretto della filiera del freddo oggi è costituito da aziende di grandi dimensioni e da una serie di aziende, la maggior parte di natura familiare, di dimensioni più piccole. In un raggio di 10 chilometri si trovano decine di aziende di primissimo livello e un centro formativo di settore all'avanguardia.

 

  • Enrico Cicchetti
  • Nato nelle terre di Virgilio in un afoso settembre del 1987, cerca refrigerio in quelle di Enea. Al Foglio dal 2016. Su Twitter è @e_cicchetti