Più di tre milioni di lavoratori statali oggi sono chiamati a scioperare dai sindacati, per protestare per il ritardo nel rinnovo dei contratti, cioè per rivendicazioni salariali. Arriveranno poi le dichiarazioni trionfalistiche delle confederazioni sull’altissima adesione allo sciopero, vera o falsa che sia. Di che cosa si vanteranno i sindacati? Di aver fermato per un giorno un apparato pubblico che già accumula ritardi impressionanti, per dare una retribuzione maggiore a lavoratori che, almeno dal punto di vista dei salari, non rischiano nulla in una situazione terribile per altri. Questo sciopero seppellisce l’illusione di una corresponsabilità dei sindacati nell’azione necessaria per fronteggiare la crisi economica e sanitaria più grave del Dopoguerra. La gente muore, perde il lavoro, deve chiudere le proprie attività, ma non importa, quel che conta è il contratto e solo il contratto.
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