Le linee guida della Commissione europea su come andranno gestiti questi crediti deteriorati senza, però, ricalcare i principi solidaristici del Recovery Fund. Un rapporto da studiare
L’Europa è pronta a un’ondata di insolvenze una volta che i programmi nazionali di sostegno alle imprese scadranno il prossimo anno. Alcuni funzionari di Bruxelles hanno dichiarato al Financial Times che la Commissione europea vorrebbe evitare gli errori commessi nella crisi finanziaria del 2008 quando proprio il ritardo nell’affrontare il tema degli npl ha poi compromesso la capacità delle banche di erogare sufficiente credito alle imprese quando c’è stata la ripresa. E anche l’ex presidente della Bce, Mario Draghi, in un colloquio con alcuni giornali europei tra cui il Corriere della Sera, oltre ad auspicare che i soldi del Recovery Fund vengano spesi per finanziare progetti con un alto rendimento, ha ricordato quanto sia importante che le banche continuino a sostenere l’economia precisando che se il loro capitale viene assorbito dai crediti deteriorati quel sostegno mancherà.
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