Le aziende si preparano al momento in cui potranno (e simbolicamente dovranno) levarsi la mascherina. E si capisce, tra due poli fatti di prudenza conservativa e fermento innovativo, che lo scenario produttivo non sarà lo stesso. Chi ha a cuore la stabilità generale e vede i rischi per il sistema bancario e finanziario – lo ha fatto nel modo più chiaro Mario Draghi – segnala la questione delle aziende dai cui conti si vede che, in un contesto aggravato dalla pandemia, ci sono poche prospettive di sopravvivenza. Sono molte, queste imprese, e la gestione delle loro prossime difficoltà è una prova difficile per politica, sindacati, banche, investitori. Ma si vede anche un fenomeno che sembra l’opposto della stasi senza prospettive in cui si trovano le aziende zombie.
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