Ha ragione Ernesto Ruffini, direttore dell’Agenzia delle Entrate, quando in audizione davanti alle Commissioni Finanza e tesoro di Camera e Senato a proposito della sempre molto evocata riforma dell’IRPEF ci ricorda come le riforme fiscali debbano essere figlie di un rigoroso e coerente tax design ed avere il tempo di decantare in Parlamento. Le riforme fiscali un tanto al chilo, annunciate nei talk show promettendo o una flat tax molto aggressiva o una patrimoniale che risolve tutti i problemi e le diseguaglianze, sono posizioni di opposto segno e di uguale natura. Demagogiche e populiste.
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