Due romani, cinquantenni, considerati tra i più brillanti banchieri della loro generazione, siedono al vertice delle due principali banche italiane e saranno protagonisti di una sfida che può solo far del bene al sistema creditizio. Carlo Messina che ha portato Intesa Sanpaolo al primo posto e Andrea Orcel che guiderà Unicredit, l’unica banca italiana considerata sistemica su scala europea, si sono incrociati più volte (tra l’altro in occasione della fusione tra Intesa e Sanpaolo), ma sono diversissimi per origine, per esperienza professionale, per vocazione. Messina, 58 anni compiuti, ha studiato dai gesuiti, si è laureato alla Luiss, si è fatto le ossa alla Bnl prima di entrare in Intesa dove è salito passo passo fino in cima. Orcel, 58 anni da compiere, ha frequentato il Lycée Chateaubriand (la madre è italo-francese), si è laureato alla Sapienza e si è specializzato in Francia (alla Insed di Fontainbleau). A 25 anni è stato assunto da Goldman Sachs per poi passare alla Merrill Lynch. Dal 2012 ha guidato da Londra la banca d’investimento della svizzera Ubs. Nel 2018 viene chiamato dal Banco Santander, ma non si prende con Ana Botìn che ha assunto l’eredità del padre Emilio e il matrimonio non viene consumato. Resta uno strascico giudiziario da 112 milioni di euro.
Abbonati per continuare a leggere
Sei già abbonato? Accedi Resta informato ovunque ti trovi grazie alla nostra offerta digitale
Le inchieste, gli editoriali, le newsletter. I grandi temi di attualità sui dispositivi che preferisci, approfondimenti quotidiani dall’Italia e dal Mondo
Il foglio web a € 8,00 per un mese Scopri tutte le soluzioni
OPPURE