Vale quasi 1 miliardo di euro, agli attuali prezzi di mercato, la partecipazione del 13,2 per cento conquistata da Leonardo Del Vecchio in Mediobanca a suon di rastrellamenti di azioni in Borsa. E vale oltre 700 milioni di euro il pacchetto di azioni Generali (pari al 3,1 per cento del capitale) accumulato dalla Delfin, la cassaforte lussemburghese che fa capo al fondatore di Luxottica. Un investimento per complessivi 1,7 miliardi realizzato, in teoria, dall’ottancinqueenne imprenditore di Agordo per diversificare la sua ricchezza in banche e società quotate, attività che può offrire rendimenti più elevati rispetto alla produzione di occhiali. Ma Del Vecchio è anche colui che ha detto senza peli sulla lingua che Mediobanca e Generali devono essere dotate di un azionariato stabile e attento alle esigenze dell’Italia. Ecco perché gli ultimi acquisti di titoli di Piazzetta Cuccia, avvenuti i primi di febbraio, non sono passati inosservati nonostante i riflettori siano tutti puntati sulla crisi politica.
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