Semplificare e promuovere la concorrenza: il nuovo Pnrr può essere l'occasione per intervenire almeno nei settori più avanzati dell'economia, con interventi circoscritti che non richiedono grande lavoro in sede di attuazione
Nella bozza di Piano nazionale di ripresa e resilienza, la parola “concorrenza” compare solo tre volte: la prima sulle reti in fibra, la seconda in merito alla competizione dei nostri porti con quelli del Nord Africa. Solo alla fine di pagina 15, in poche righe, la “promozione della concorrenza” viene messa in relazione con la competitività delle imprese. Viene inoltre annunciata “una riforma delle concessioni statali che garantirà maggiore trasparenza e un corretto equilibrio fra l’interesse pubblico e privato, nonché il costante miglioramento del servizio per gli utenti”. Ripensare l’asse riformista del Pnrr in senso pro-concorrenziale sarà una delle sfide più complesse per Mario Draghi. Le forze rappresentate in Parlamento sono perlopiù ostili alle liberalizzazioni.
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