Che sia tecnico o politico, il prossimo ministro del Lavoro dovrà fare scelte cruciali: riforma degli ammortizzatori, Rdc, quota 100, sblocco dei licenziamenti, politiche attive. Le idee dell'economista della Bocconi indicano una strada per "adattarsi alla nuova realtà, invece di cercare di preservare lo status quo”, come dice Draghi
Un ruolo cruciale nel governo Draghi lo avrà il ministro del Lavoro. Tra i nomi di tecnici che circolano c’è Tito Boeri, mentre tra i politici si fa strada quello di Teresa Bellanova. Tra i tecnici, il profilo dell’economista della Bocconi è adeguato per due ragioni: dal punto di vista scientifico è un riconosciuto esperto del mercato del lavoro e da quello professionale, da ex capo dell’Inps, ha una conoscenza diretta dell’apparato burocratico-amministrativo che dovrebbe guidare. Inoltre, dal punto di vista delle idee, Boeri ha negli anni e anche negli ultimi mesi della pandemia manifestato preoccupazioni e soluzioni simili a quelle espresse da Draghi. E se pure la scelta del ministro del Lavoro dovesse essere politica, il modello Boeri merita di essere studiato.
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