È necessario oggi evitare che bolla fiscale, bolla occupazionale e bolla creditizia si sovrappongano e scoppino all’unisono determinando l’uscita dal mercato di un numero significativo di imprese e la sparizione di posti di lavoro
Il piano vaccinale è una priorità assoluta. E così anche il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Da rivedere, a dir poco, e completare. Ma non sono le uniche priorità. Ce n’è una terza che più che una priorità è forse un’emergenza nell’emergenza. A partire dal primo marzo prossimo verranno a scadenza, uno dopo l’altro, mese dopo mese, i tanti rinvii delle scadenze fiscali che hanno costellato il 2020 e che ora ci presentano il conto. A partire dal primo aprile prossimo si spalancano le porte dei licenziamenti. Infine, a partire dal primo luglio prossimo le imprese tornano a vedersi addebitate le rate dei finanziamenti oggetto nell’ultimo anno di una moratoria. Non ci vuol molto per pensare che è necessario oggi evitare che bolla fiscale, bolla occupazionale e bolla creditizia si sovrappongano e scoppino all’unisono determinando l’uscita dal mercato di un numero significativo di imprese e la sparizione di un numero altrettanto significativo di posti di lavoro. Una situazione che sarebbe ulteriormente appesantita dall’entrata in vigore – in data primo settembre 2021 – della assai più che imperfetta riforma del Diritto fallimentare approvata nel 2019.
Abbonati per continuare a leggere
Sei già abbonato? Accedi Resta informato ovunque ti trovi grazie alla nostra offerta digitale
Le inchieste, gli editoriali, le newsletter. I grandi temi di attualità sui dispositivi che preferisci, approfondimenti quotidiani dall’Italia e dal Mondo
Il foglio web a € 8,00 per un mese Scopri tutte le soluzioni
OPPURE