Così le low cost banchettano sull'ultima estate di Alitalia
Mentre si cerca l'accordo per il decollo di Ita, a un anno dalla nomina dei suoi vertici, le altre compagnie aeree crescono sul mercato nazionale. Il sorpasso di Ryanair e i piani di Wizz Air
È passato esattamente un anno dalla nomina dei vertici di Ita, scelti dall’allora premier Giuseppe Conte. Da quel giorno è stato già sostituito il presidente – Alfredo Altavilla ha preso il posto di Francesco Caio – e ancora non si sa quando volerà il primo aereo. Di sicuro c’è solo che questa estate in pista ci sarà ancora Alitalia, con i pochi soldi in cassa rimasti e i pochi voli attivi.
Il negoziato tra il governo italiano e la Commissione europea prosegue e domani i ministri Giancarlo Giorgetti e Daniele Franco parleranno in video conferenza con la commissaria Margrethe Vestager per tentare di fare passi avanti sugli aspetti tecnici rimasti irrisolti. A partire dalla questione dei biglietti venduti da Alitalia per i voli futuri, che per garantire discontinuità tra le due compagnie, come richiede l’Ue, non potranno essere usati sui voli Ita. Se si trovasse un’intesa su come gestire il venduto, si potrebbe ipotizzare un via libera al decollo della nuova compagnia per ottobre.
Intanto, con Alitalia che arranca, le altre compagnie puntellano le rotte più interessanti e anche sul mercato nazionale stanno mettendo all’angolo quel che resta della compagnia di bandiera. La dinamica era stata già messa a fuoco dall’amministratore delegato di Ita, Fabio Lazzerini, che durante l’ultima audizione in Parlamento ha ammesso che la debolezza di Alitalia ha lasciato spazio a una “campagna aggressiva da parte dei concorrenti” sul mercato italiano. Ora i numeri lo confermano.
Secondo un’analisi del Corriere della Sera sui dati forniti dalla società specializzata Oag, nel periodo tra luglio e settembre Ryanair supererà Alitalia anche nell’offerta dei posti sui voli nazionali (su quelli internazionali il sorpasso è già consolidato da tempo): la low cost irlandese sarà la prima compagnia, con oltre 13 milioni di posti offerti, più del doppio di Alitalia, che in questa classifica arriva seconda con circa 6 milioni. Alle sue spalle crescono poi easyJet e Wizz Air, che sulle rotte nazionali offrono rispettivamente 4,3 e 4,1 milioni di posti.
Nei piani di quest’ultima l’Italia è un mercato centrale per gli sviluppi futuri. Come ha detto domenica al Messaggero l’amministratore delegato Joe Váradi, l’intenzione è di raddoppiare la presenza nel paese nei prossimi tre anni e anche per questo Wizz Air guarda con interesse ad alcuni slot di corto e medio raggio operati da Alitalia, che secondo i piani europei dovrebbero essere messi a gara quando la compagnia cesserà l’attività. Ugualmente interessata agli slot è anche Ryanair, secondo quanto ha dichiarato qualche settimana fa l'ad Eddie Wilson.
Restando al presente e mettendo da parte l’eventuale espansione futura delle due compagnie in Italia, la spartizione attuale del mercato domestico dimostra che il piano “leggero” di Ita – che ha in pancia una quarantina di aerei – è proporzionato allo spazio che in questo momento la stessa Alitalia occupa, se la premessa dev’essere quella di fare in modo che la nuova compagnia cammini sulle sue gambe. Un dato su tutti è quello fornito dallo stesso amministratore delegato di Ita qualche mese fa: gli aerei usati da Alitalia ad aprile erano solo 37. Superare le divergenze con l’Ue e rendere operativa Ita quanto prima è forse l’unico contrappeso per evitare che il perimetro di Alitalia si riduca ancora.