Un'idea intelligente
Grillo lancia un appello a Eni per la trasformazione dei rifiuti
Il fondatore dei 5s si ravvede in tema ambientale e ammette che il business va gestito, non subìto sproloquiando di raccolta differenziata. Bene
Capita talvolta, anzi spesso, leggendo di prima mattina giornali, blog e social di strabuzzare gli occhi e domandarsi: “Ma veramente ha scritto questo ?”. Beppe Grillo ce li ha fatti strabuzzare più volte, l’ultima qualche mattina fa, ma per le ragioni opposte a quelle che normalmente si verificano. Grillo ha pubblicato sul suo blog un lungo pezzo in cui propone, è proprio il caso di dirlo, una strategia nazionale per risolvere il problema dei rifiuti. Tono pacato e dialogante; contenuti completamente condivisibili e che sono una drastica smentita delle idee e dei comportamenti tenuti nell’ultimo decennio dall’insieme del mondo 5 stelle.
Riassumo con commenti. In Italia, dice Grillo, c’è una continua emergenza rifiuti. Un business enorme che non siamo mai riusciti a sfruttare. E già considerare i rifiuti un business potenziale anziché il terreno maledetto delle ecomafie è un bel passo in avanti. Gli altri paesi, continua Grillo, hanno aziende importanti e grandi, noi aziende piccole e frammentate. Ricorriamo troppo alle discariche, soprattutto al sud, e abbiamo, questo è il punto centrale del suo ragionamento, una carenza impiantistica strutturale. Ragion per cui esportiamo rifiuti all’estero facendo ricchi gli altri e facciamo viaggiare i rifiuti da sud a nord per centinaia di chilometri con migliaia di viaggi di tir che scorrazzano su e giù per la penisola. Le ecomafie, aggiunge, prosperano in questa situazione. La carenza di impianti legali apre la strada a quelli illegali. Esattamente ciò che da anni sostengono tutti gli operatori del settore oltre alla procura Antimafia.
Poi vengono le proposte. Accertato che vi è un fabbisogno di investimenti di circa 10 miliardi (esattamente la cifra stimata da Assoambiente in un rapporto di due anni fa ) inutile pensare di creare nuovi carrozzoni pubblici (!). Conviene, dice sempre il fondatore del M5s, affidarsi ai nostri campioncini nazionali che nomina uno dietro l’altro (A2A, Hera, Iren, Acea, eccetera). Dobbiamo usare la leva fiscale per favorire i materiali riciclati e promuovere impianti come per esempio i digestori anaerobici con produzione associata di biometano. Quegli impianti, dico io, che hanno costituito in tutti questi anni la bestia nera dei mille comitati grillini che a essi si sono opposti in tutti i modi.
E infine l’appello che trascrivo integralmente: “A fronte di ciò, voglio mandare un messaggio proprio ai vertici di Eni: perché non approfittare di questa grande opportunità, combattendo, insieme alle istituzioni, la battaglia del trattamento della trasformazione dei rifiuti? Perché non cogliere l’occasione di una vera trasformazione, di un vero sviluppo del nostro paese? Perché non utilizzare le vostre doti di know how, di capacità organizzativa, e di potenza finanziaria (!) per restituire al proprio paese l’opportunità di essere leader in un settore così necessario quanto potenzialmente redditizio e all’avanguardia?”.
Ed ecco in una frase sdoganato il ruolo di un’altra bestia nera grillina. Il monopolista del gas e del petrolio, il rappresentante della old economy, il primo inquinatore d’Italia, il corruttore internazionale. Il quale per la verità si propone da anni per questo ruolo normalmente osteggiato dai nipotini di Beppe. A Virginia Raggi e soci sparsi per lo stivale devono fischiare le orecchie al massimo dei decibel. In tutto l’articolo Grillo non nomina mai una volta lo strumento che i i grillini considerano la panacea di tutti i mali: la raccolta differenziata. E tanto meno viene rilanciata l’ideologia del “rifiuti zero”. Anzi, preso atto che la produzione di rifiuti è associata alle società sviluppate, perché non fare un business come si deve? Perché non usare l’innovazione tecnologica come arma fondamentale? Che Beppe abbia fatto qualche approfondito colloquio con Cingolani e si sia convinto? Che abbia deciso di cavalcare la nuova fase governista? Niente dietrologie. Godiamoci il momento.