L’abolizione dell’imposta sulle attività produttive piace a Palazzo Chigi e c'è consenso tra i partiti: Marattin spinge, la Lega pure, FI segue mentre Pd e M5s non si oppongono. Restano alcuni problemi tecnici e alcune rinunce da fare
L’abolizione dell’Irap è uno slogan elettorale di successo sin dalla nascita dell’Imposta regionale sulle attività produttive, nel lontano 1997. Ma potrebbe diventare realtà con un governo di unità nazionale che non fa di questa imposta un terreno di scontro. E’ infatti una delle idee che circolano a Palazzo Chigi per la legge di Bilancio. L’ultimo a lanciare la proposta è stato Luigi Marattin (Iv), che da presidente della commissione Finanze alla Camera ha coordinato il documento parlamentare sulla riforma fiscale. In attesa della legge delega in materia, che nel migliore dei casi produrrà i suoi effetti nel 2023, è possibile approvarne già un modulo a partire dal 2022: l’abolizione dell’Irap, appunto. E con quali soldi?
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