Pochi lo ritengono intoccabile, alcuni vogliono correggerlo, altri ne chiedono l'abolizione. La chiave sono le politiche di sostegno al reddito e al lavoro
Dopo molti anni di colpevole disattenzione per gli investimenti pubblici, il governo guidato da Mario Draghi ha orientato la spesa pubblica verso di essi, per realizzare le infrastrutture fisiche e immateriali di cui l’Italia ha bisogno. Contemporaneamente, ha rafforzato l’affidamento dei cittadini e delle imprese sulle misure prese per contrastare la pandemia. Queste azioni vanno completate sul versante della spesa corrente, a cominciare dalle politiche di sostegno al reddito e al lavoro. Fin dall’inizio dell’attuale legislatura, si è puntato molto, quasi tutto, sul reddito di cittadinanza (RdC). Ma perfino quanti nel 2018 lo introdussero, annunciando trionfalmente l’abolizione della povertà senza preoccuparsi di riformare prima gli organi e le procedure amministrative, oggi si mostrano consapevoli dell’esigenza di correggere il RdC, mentre altri ne chiedono l’abolizione.
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