festival dell'innovazione
"Sicurezza alimentare e lotta agli sprechi sono le priorità per innovare l'agricoltura"
L'intervento del commissario Ue alle politiche agricole Janusz Wojciechowski al Festival dell'Innovazione del Foglio
Grazie al Pnrr, l'Italia riceverà altri 9 miliardi per il sostegno al sistema agroalimentare. Una grande occasione per le piccole imprese e per tutta la loro filiera. E sul Prosek: “Prenderemo in considerazione le obiezioni avanzate dall’Italia"
“Prenderemo in considerazione le obiezioni avanzate dall’Italia e dal ministro Stefano Patuanelli” sulla mozione del riconoscimento del Prosek avanzata dalla Croazia, che rischia di danneggiare il prosecco italiano sul mercato mondiale. “Può succedere che ci siano interessi in conflitto tra i vari stati membri”. È quanto ha affermato il commissario europeo all’agricoltura Janusz Wojciechowski nel suo intervento al Festival dell’Innovazione organizzato a Venezia dal Foglio.
“La nuova politica agricola comune”, che entrerà in vigore il 1° gennaio 2023, “punterà sull’aumento della sostenibilità del settore” ha sottolineato il commissario. L’Italia, oltre ad essere un paese membro particolarmente virtuoso, “è piena di piccole aziende che producono e, grazie al supporto europeo, potranno diventare ancora più competitive dal punto di vista della qualità dei propri prodotti”. Due sono le sfide maggiori tratteggiate durante la sua intervista. In primo luogo, la sicurezza alimentare “che non può passare da una produzione più intensiva, industrializzata e massificata”, ma dovrà basarsi sui piccoli produttori e filiere corte. E, in seconda battuta, sulla riduzione degli sprechi alimentari: “In Unione Europea su 300 milioni di derrate alimentari, circa 100 vanno perse lungo la filiera. Bisogna porre rimedio”.
Il commissario ha espresso soddisfazione per l’inclusione, da parte di molti paesi, del sostegno ai sistemi agroalimentari all’interno dei piani nazionali presentati per ricevere le risorse stanziate dal Recovery Plan: “È una buona notizia. Per l'agricoltura l'Italia riceverà 9 miliardi in più di quelli previsti dalla Pac”. E ha concluso sfatando un luogo comune: “La politica agricola comune non è diretta a produrre benefici solo per gli ambienti rurali”, ma potrà in futuro ridare sollievo a tutti i settori industriali che si occupano di trasformazione e distribuzione. “L’Ue ha una naturale vocazione all’esportazione della propria produzione agricola, ma ha anche bisogno di sostenere il piccolo produttore, il mercato locale e lo stabilimento di trasformazione territoriale”.