la partnership
La Ferrari investe, guarda ad Apple e si prepara al futuro
Il Cavallino cambia pelle. Ecco come guardare al futuro senza dimenticare la sua storia e il suo Dna
John Elkann in pochi giorni ha fatto una full immersion nel futuro. Prima ha parlato con Bono Vox della salvezza del pianeta, lanciando insieme a lui la 500 (Red) dal tetto del Lingotto trasformato nel giardino pensile più grande d’Europa, poi è andato nello spazio dialogando con Elon Musk fondatore della Tesla e di Space X, quindi ha annunciato l’accordo tra Exor, Ferrari e LoveFrom, il collettivo creativo di Sir Jony Ive e Marc Newson. Una partnership che avvicina ancora di più il Cavallino al mondo Apple di cui Sir Jony Ive è stato capo del design. Nel cda della Ferrari siede infatti anche Eddy Cue che è senior vice president of Internet Software and Services di Apple. Una Ferrari con la Mela in testa? No, una Ferrari che sta cercando di guardare al futuro senza dimenticare il suo passato. Una Ferrari che sta cercando di intercettare i gusti in continuo cambiamento dei giovani con grandi capacità di spesa. Il Cavallino sta cambiando pelle, ma deve fare attenzione a non allontanarsi troppo dalla sua storia e dal suo Dna ed è rassicurante che il presidente abbia detto: “Una Ferrari a guida autonoma sarebbe triste perché lo spirito della Ferrari è proprio quello di poterla guidare”. Sarà così anche il primo Suv della casa in arrivo l’anno prossimo, quello che a Maranello chiamano Fuv, il Ferrari Utility Vehicle, il purosangue che dovrebbe cambiare ancora una volta i benchmark di un segmento automobilistico dove sono già entrate per salvare i conti Porsche, Lamborghini, Maserati e tutto il mondo tedesco con le versioni sportive di Audi, Bmw e Mercedes.
Ferrari e la partnership con Apple
La Ferrari ha seguìto le indicazioni del marketing e del mercato, si è lasciata guidare dal portafoglio più che dal cuore, ma avrà la grande responsabilità di non deludere chi cerca nelle auto made in Maranello qualcosa di particolare nelle prestazioni e soprattutto nelle emozioni. Sir Jony Ive è l’uomo che ha disegnato l’iPhone, l’iPod, l’iPad, l’iMac, l’Apple Watch, gli AirPods. Un genio che si chiudeva in un ufficio sigillato dove potevano entrare soltanto Steve Jobs e pochi altri. Una vera grotta del tesoro. Da lì sono usciti gli oggetti che ci stanno cambiando la vita (nel bene, ma forse anche nel male). E’ un uomo che ha letto il futuro o per lo meno è stato bravissimo a portarci tutti verso il futuro che si era immaginato lui. Inventarsi e disegnare un telefono non è come progettare un’auto. Lo sa bene Apple che da anni insegue il sogno di fare pure una iCar. Ma una collaborazione tra chi si è inventato tutto quello che vi abbiamo detto e chi come Flavio Manzoni, il chief designer di Maranello, ha disegnato un capolavoro come la Ferrari Monza SP1, appena premiata con il Compasso d’oro dell’Adi, non può che essere letta come qualcosa di davvero intrigante e stimolante. “Ferrari rappresenta una prima, emozionante occasione per fare grandi cose costruendo insieme il nostro futuro”, ha commentato John Elkann.
John Elkann: "Una Ferrari a guida autonoma sarebbe triste"
“Come proprietari e collezionisti di Ferrari, non potremmo essere più felici di collaborare con questa straordinaria azienda e in particolare con il team di design guidato con esperienza da Flavio Manzoni. Vediamo opportunità uniche ed entusiasmanti nel collaborare insieme che crediamo produrranno risultati notevoli e di valore”, hanno aggiunto Ive e Newson. E nella loro frase da comunicato stampa è nascosto il segreto di quello che può trasformarsi in un successo. Ive e Newson sottolineano di essere collezionisti di Ferrari. Uomini che conoscono la storia della Ferrari e il suo fascino. Uomini che non avranno la tentazione di stravolgere una leggenda come ha fatto chi ha disegnato la collezione di moda lanciata pochi mesi fa proprio in fabbrica. Lo store Ferrari di Maranello oggi è un atelier di moda senza il brivido della passione che invece è rimasta tra i locali del ristorante “Cavallino” appena affidato a Massimo Bottura lo chef degli chef. La Ferrari fa bene a trasformarsi, persino a pensare a un’auto elettrica dalle grandi prestazioni, ma non dovrà dimenticare mai da dove è partita. La storia deve ispirare e non potrà mai essere rinchiusa in un video di TikTok.