Contro il caro bollette 3,8 miliardi. Giorgetti: "Problema molto serio nel 2022"

Il governo libera altre risorse per calmierare i prezzi energetici del prossimo trimestre: finora sono stati stanziati 8,5 miliardi in nove mesi ma i rincari sono impossibili da sterilizzare. La preoccupazione del ministro dello Sviluppo economico 

"Un conto è tamponare gli aumenti per il primo trimestre del prossimo anno, ma se il surriscaldamento (del prezzo del gas, ndr) proseguirà nel 2022 diventerà un problema molto serio". Il giorno dopo il via libera del Consiglio dei ministri al decreto che stanzia un miliardo in più per calmierare i prezzi energetici, è il ministro Giancarlo Giorgetti a esprimere preoccupazione per l'aumento delle bollette. Perché se è vero che nell'immediato il governo sta facendo tutto ciò che può per evitare che le famiglie paghino un prezzo salatissimo sui consumi di elettricità e gas, è anche vero che gli stanziamenti straordinari non possono durare per sempre. 

L'ultimo miliardo, recuperato ieri nel decreto licenziato in Cdm, si aggiunge ai 2 miliardi previsti in manovra e agli 800 milioni precedentemente individuati. In totale, per il prossimo trimestre, sono disponibili 3,8 miliardi di euro: l'effetto calmierante ci sarà quando il 31 dicembre l'Autorità per l'Energia aggiornerà le tariffe in vigore per gennaio, febbraio e marzo. Ma nonostante questo un aumento è comunque atteso e non sarà di poco conto. "Altre risorse si troveranno - ha detto ancora Giorgetti parlando all'Assemblea nazionale 2021 della Cna - Cingolani è all'opera su questo". 

Guardando a cosa è stato fatto finora risulta ancora più evidente che il tentativo di mettere una toppa ai rincari spostando gli oneri sulla fiscalità generale sia una strategia insostenibile sul lungo periodo. In nove mesi sono stati stanziati 8,5 miliardi. A luglio le bollette elettriche sono aumentate del 9,9 per cento a fronte di 1,2 miliardi per calmierare il rincaro, a ottobre del 29,8 per cento, nonostante il governo abbia messo sul tavolo 3,5 miliardi. Vedremo cosa succederà a gennaio, ma al netto dei 3,8 miliardi previsti, le stime di Nomisma energia indicano un ulteriore aumento della bolletta elettrica di circa il 15 per cento (e del 35 per cento per il gas). 

L'aumento dei prezzi delle materie prime e la conseguente inflazione sono gli elefanti nella stanza del nuovo anno. E sono legati a diversi fattori complessi da tenere sotto controllo. Uno di questi è il ruolo della Russia, come ha ricordato Giorgetti questa mattina: "Se qualcuno decide di mettere sanzioni alla Russia, l'Europa va totalmente in tilt. Polonia e Germania stanno meglio dell'Italia, senza parlare della Francia che usa il nucleare", ha osservato il ministro. La Russia tuttavia è solo uno dei tasselli, certo importante ma non l'unico, da considerare per valutare quanto lunga sarà l'onda dei rincari. Intanto intervenire con una riforma degli oneri di sistema e ragionare su una modifica dei bonus destinati alle famiglie più povere sono due interventi da non rimandare per ridurre l'impatto sulle bollette della volatilità dei prezzi. 

 

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