Come cambia il mercato delle telecomunicazioni dopo la fusione di Tiscali e Linkem

Andrea Trapani

I due operatori di rete fissa creeranno quello che sarà il quinto operatore di telecomunicazioni nel mercato fisso italiano. Il futuro tra 5G e Pnrr

L’anno delle telecomunicazioni si chiude con il botto. Non è una facile metafora dovuta alla data odierna, nelle scorse ore infatti i consigli di amministrazione di Tiscali S.p.A. e Linkem Retail S.r.l. (società interamente posseduta da Linkem S.p.A., ndr) hanno approvato il progetto di fusione per incorporazione di Linkem Retail S.r.l. in Tiscali S.p.A. 

Cosa significa? Una nuova fusione, dopo quella tra Wind e Tre, arriva nel mercato italiano. Stavolta tocca a due operatori di rete fissa che creeranno quello che sarà il quinto operatore di telecomunicazioni nel mercato fisso italiano. Non solo: nella complessa situazione delle tecnologie a disposizione per gli utenti, quello che nascerà diventerà anche il primo gestore nel segmento degli accessi ultrabroadband nelle tecnologie FWA+FTTH con una quota di mercato complessiva pari al 19,4%.

 

Cosa prevede l’accordo tra Tiscali e Linkem

L’operazione prevede l’integrazione degli asset organizzativi delle società coinvolte al fine di  generare significative sinergie industriali e cogliere al meglio le opportunità connesse all’implementazione del Pnrr grazie ad un’offerta integrata di servizi fissi, mobili, 5G, cloud e smart city. In attesa del completamento del progetto, previsto entro il primo semestre 2022, la fusione è figlia delle particolare situazione del mercato delle TLC italiane. Infatti tutta l’operazione si inserisce nell’ambito di una più complessa e articolata operazione diretta a integrare in un’unica realtà societaria e commerciale il Gruppo Tiscali e il ramo retail del Gruppo Linkem per consolidare e rafforzare la posizione di mercato. Un mercato che, a differenza di quello della rete cellulare, ha un operatore principale (Tim) con una quota di mercato assai rilevante come ha ricordato proprio l’ultimo Osservatorio AGCOM.

 

Verso il quinto gestore della rete fissa italiana

Come abbiamo visto, una volta completata tutta l’operazione, Tiscali diventerà il quinto operatore del mercato fisso e primo nel segmento degli  accessi ultrabroadband nelle tecnologie FWA+FTTH – le più innovative e promettenti - con una  quota di mercato complessiva pari al 19,4%, posizionata strategicamente per  sfruttare al meglio le potenzialità delle tecnologie FTTH e 5G FWA. 

L’obiettivo è palese, ovvero valorizzare le opportunità di mercato e di sviluppo connesse  all’implementazione del Pnrr grazie all’offerta di servizi fissi, mobili, 5G, cloud e smart city dedicati a famiglie, imprese e pubbliche amministrazioni. 

“Tiscali, dopo aver contribuito in modo fondamentale alla diffusione dei servizi internet nel nostro paese, in questi ultimi due anni ha ridefinito il suo business e creato i presupposti per ben  posizionarsi nell’offerta dei servizi in Cloud e contribuire così alla sfida della transizione digitale che  nei prossimi anni vedrà impegnate la PA e l’intera economia italiana. L’integrazione con Linkem Retail costituisce un passo importante per l’ulteriore sviluppo di servizi dedicati sia alle famiglie, con  particolare attenzione a quelle in aree di digital divide, che alle imprese ed alla Pa. Insieme raddoppiamo la nostra dimensione aziendale, ma soprattutto avremo la possibilità di portare avanti  con maggior forza il nostro comune progetto di crescita. Con questa integrazione e con i nuovi e  importanti soci, Tiscali può decisamente guardare fiduciosa al futuro con rinnovate prospettive di  crescita.” ha dichiarato Renato Soru, amministratore delegato di Tiscali. 

Dello stesso parare anche Davide Rota, Presidente e Amministratore Delegato di Linkem: “L’operazione di integrazione che ci vede protagonisti è basata sulla condivisione di  questi valori e di asset unici nel panorama italiano delle telecomunicazioni, che ci consentiranno di  cogliere al meglio tutte le opportunità legate allo sviluppo dei servizi 5G e alla trasformazione  digitale di imprese e pubbliche amministrazioni. Infatti, oltre a servire le famiglie con un’offerta  integrata di servizi fissi e mobili e grazie alla migrazione alla tecnologia 5G, puntiamo a sviluppare  servizi evoluti dedicati alle pubbliche amministrazioni e ai cittadini delle Smart City in linea con gli  obiettivi del Pnrr.”

 

Il 5G e la nuova era di Tiscali

Insomma, il 5G si sta affermando e le opportunità per superare il digital divide sono un’occasione per tutti. Per gli operatori e per i clienti. Infatti, l’obiettivo di coprire tutta l’Italia in banda ultralarga deve superare diversi ostacoli: se da una parte la volontà di portare fisicamente i cavi della fibra ottica in ogni casa d’Italia è tanto meritoria quanto difficile, dall’altra l’avvento (e il successo) del 5G FWA potrebbe accelerare il processo grazie agli investimenti di chi proverà a servire le località più remote (o banalmente più difficile da coprire per via dell’orografia) in modalità wireless. Basterà? La risposta che si auspicano gli addetti del settore è sicuramente affermativa.

Intanto, ad oggi,  Linkem copre il 70% della popolazione a livello  nazionale grazie alla propria rete Fixed Wireless Access (FWA) basata su frequenze licenziate nella  banda riconosciuta a livello internazionale quale “golden band” per lo sviluppo delle reti 5G. 

 

Per la parola fine sulla fusione bisognerà solo aspettare il closing dell’operazione, fatte salve le relative autorizzazioni, incluse quelle antitrust e Golden Power e l’esperimento delle necessarie procedure sindacali. Poi l’azienda guidata da Davide Rota avrà controllo – con una quota del 62% – della compagnia di Renato Soru. Una nuova epoca. Per Tiscali e non solo.

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