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Dubbi e scenari

Dopo il  “no” a Mps, Unicredit scommette sulla Mps russa

Mariarosaria Marchesano

L' ad Andrea Orcel pensa a un rafforzamento della banca e starebbe trattando con Otkritie Bank, istituto nazionalizzato da Putin nel 2017, attraverso il più grande salvataggio mai realizzato nel paese

Altro che Montepaschi. Andrea Orcel sembra avere in mente per Unicredit un rafforzamento in Russia dove il gruppo di cui è amministratore delegato rappresenta la prima banca estera. Ieri due fonti, l’agenzia Bloomberg e il quotidiano tedesco Handesblatt, hanno riferito di una trattativa avviata da Unicredit con Otkritie Bank, banca russa pubblica di notevoli dimensioni e di importanza sistemica (è la settima del paese con 44 miliardi di asset). Si tratterebbe di una fase di negoziazione molto preliminare e limitata all’acquisizione di documenti da parte di Unicredit che il governo russo non ha smentito precisando di stare pensando anche soluzioni alternative per la dismissione della propria partecipazione come la quotazione in Borsa. Al di là delle valutazioni del mercato – Piazza Affari non l’ha presa bene e il titolo è sceso del 3,2 per cento con gli analisti che hanno messo in guardia dai rischi geopolitici per via delle tensioni tra Russia e Stati Uniti, ma c’è anche chi ritiene la mossa coerente con il piano strategico di Unicredit – colpiscono le analogie tra Otkritie e Mps.

 

La banca russa è stata nazionalizzata nel 2017 (lo stesso anno della banca senese) ed è stato il più grande salvataggio mai realizzato nel paese (idem per Siena) dopo che l’istituto era crollato sotto una montagna di crediti inesigibili in gran parte legati ai suoi vecchi proprietari (tutto il mondo è paese). Ecco perché la banca centrale russa, che oggi è proprietaria diretta di Otkritie avrebbe cominciato a sondare la possibilità di coinvolgere un investitore strategico forte anche del fatto che nei primi nove mesi del 2021 l’istituto ha registrato un utile netto di 687 milioni. Per Unicredit sarebbe un modo per espandersi nell’Europa orientale dando prova, come spesso ha ripetuto Orcel, che acquisizioni e fusioni si fanno quando rappresentano un’opportunità. Resta il fatto che se l’affare russo andasse in porto, anche per lo sforzo finanziario che implica, renderebbe Unicredit indisponibile per qualsiasi operazione nei prossimi anni con Mps, anche una volta che questa fosse risanata come Otkritie.

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