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La finanza armata

Ecco come funzionano gli strumenti finanziari per mettere all'angolo la Russia

Giorgio Arfaras

Con il blocco dei flussi e quello degli stock, la finanza sta ormai agendo nella vicenda dell’Ucraina come retrovia dei paesi liberali, bloccando il funzionamento del sistema creditizio, mentre congela le riserve della Banca centrale. Il precedente storico

Come può finire all’angolo un paese importante come la Russia? Qualsiasi paese esporta e, con i proventi, importa. Può importare sia beni essenziali come la tecnologia, per esempio quella per far volare gli arei, sia beni di gratificazione, per esempio gli orologi che sono gioielli. L’economia, in condizioni normali, va avanti importando entrambi i tipi di beni. Se le esportazioni dei beni essenziali sono congelate, come avvenuto con l’invasione dell’Ucraina, che cosa accade? Sorgono dei problemi gravi, una volta che gli aerei, che sono prodotti all’estero, ma sono in funzione presso le linee aeree russe, non possono più volare per mancanza di pezzi di ricambio, perché anche questi sono prodotti all’estero. E se le esportazioni di orologi che sono gioielli sono congelate? Questo crea dei problemi economici nulli, ma può generare dei problemi psicologici per qualcuno desideroso di mostrare il proprio status.

   
Questi esempi mostrano i beni che la Russia può importare solo dall’Europa (aerei e ricambi, orologi) e dagli Stati Uniti (arei e ricambi). Ma la Russia può importare i beni per lei essenziali, seppur di qualità inferiore, anche dalle altre parti del mondo. E può pagare con i proventi delle sue esportazioni di materie prime non rinnovabili. La gran parte delle esportazioni di materie prime russe va verso i paesi europei.

   
Il blocco del petrolio e del carbone di cui si parla è una minaccia, o il preludio, della mossa maggiore, che è il blocco del gas. La Russia a quel punto non avrebbe più dei proventi significativi in valuta con cui comprare i beni che non sa produrre, e che deve comprare all’estero dopo le sanzioni che sono seguite alla guerra in Ucraina, al di fuori, rispetto al passato, dell’Europa e degli Stati Uniti.

     
Come può pagare se c’è il blocco degli acquisti di gas? Non può usare i flussi delle esportazioni correnti perché sono bloccati, ma può usare gli stock di valuta accumulati con le esportazioni passate. Ossia, le riserve della sua Banca centrale, che sono soprattutto in dollari e euro. Queste ultime, stipate in occidente, sono state congelate, appena dopo l’invasione dell’Ucraina. Dunque non può farlo. È bloccata. Può però vendere l’oro che ha come riserva della Banca centrale, che è quattro volte maggiore dell’oro trattato annualmente nel mercato a lui dedicato. Se i russi provassero a vendere il loro oro, il prezzo finirebbe polverizzato. Dunque non può farlo. Può vendere la moneta cinese che ha come valuta di riserva. Ma questa è poca, e in ogni modo non è detto che gli altri paesi, forse a esclusione della Cina medesima, la vogliano.

    
Questa è la logica economica del blocco dei flussi – ferme le esportazioni di beni tecnologici, e un giorno forse ferme le importazione di gas. Questa è la logica economica del blocco degli stock – il congelamento delle riserve segnate in una valuta accettata ovunque, come i dollari e gli euro. Per le altre riserve non si ha un mercato liquido, come nel caso dell’oro, oppure abbastanza ampio, come nel caso dello yuan.

     
Ai tempi sovietici le cose erano messe diversamente, perché la chiusura dell’economia pianificata era quasi completa. Ai tempi russi con l’apertura dell’economia le cose sono messe diversamente. In tempo di pace o di quasi pace non sorgono problemi maggiori. Il libero scambio procede. Se qualcuno però esce dalle regole condivise, come nel caso della guerra in Ucraina, le sanzioni possono colpire in un crescendo di durezza. Durezza che è tanto maggiore nei suoi effetti quanto maggiore è l’apertura dell’economia.

  
La finanza sta ormai agendo nella vicenda dell’Ucraina come retrovia dei paesi liberali. E mette all’angolo un paese come la Russia, bloccando il funzionamento del sistema creditizio, mentre congela le riserve della Banca centrale. Un ruolo non minore gioca il congelamento dei beni stipati all’estero dei collusi con il Cremlino. Si ha un precedente storico della vicenda in corso? Sì. Oggi la retrovia è la finanza, ieri la retrovia era l’anglosfera.

   
Gli Stati Uniti, il Canada, e l’Australia erano nelle due guerre mondiali dietro la Gran Bretagna non solo con la presenza cospicua di soldati, ma anche come esportatori di materie prime agricole e minerali. Oltre che di armi. E sono stati decisivi nello sconfiggere la Germania, che non aveva questa retrovia, nella Prima guerra. Si può argomentare che il tentativo tedesco di conquistare l’Ucraina e il Caucaso nella Seconda guerra era proprio la ricerca di quella retrovia di materie prime agricole e minerali, come il petrolio del Caucaso, che era mancata nella Prima. 

    
Finita la guerra con il tempo si è imposto il libero scambio. Invece di conquistare l’Ucraina per averne il grano, i tedeschi vendono le loro automobili in cambio del grano. Gli ucraini hanno delle automobili che non saprebbero produrre, mentre i tedeschi non hanno più l’ossessione della scarsità alimentare.