La proposta di Florentino Pérez per Atlantia è una doppia buona notizia

Il titolo Atlantia controllato dai Benetton ha toccato i massimi, non riuscendo a fare prezzo in apertura, dopo che il gruppo infrastrutturale Acs di Florentino Pérez (noto anche come presidente del Real Madrid) ha confermato una proposta di acquisto non vincolante per la sua maggioranza. Le azioni hanno superato i 20 euro e per gli analisti un’Opa è possibile oltre i 23. Anche perché i Benetton starebbero studiando una contro Opa difensiva assieme al fondo americano Blackstone.

A Milano Atlantia capitalizzava alla vigilia 15,3 miliardi, includendo controllate come Aeroporti di Roma e Abertis, che gestisce tra l’altro autostrade, aeroporti, parcheggi e infrastrutture tra Spagna, Francia, Portogallo e America latina. Nel 2020 sull’onda della tragedia del crollo del ponte Morandi avvenuto due anni prima, e dell’indignazione per tariffe e concessioni sproporzionate rispetto agli investimenti fatti, l’allora governo M5s-Pd decise di nazionalizzare la partecipazione totale dei Benetton in Autostrade per l’Italia (Aspi). Operazione presentata come una sorta di doveroso esproprio pubblico, finalizzata a fine 2021 attraverso la Cassa depositi e prestiti, e che poi si è rivelata vantaggiosa per gli espropriati: ad Atlantia, Cdp ha pagato in trattativa diretta 8,2 miliardi e altri 0,9 al gruppo tedesco Allianz e al fondo cinese Silk Road. Al di là delle criticità che hanno caratterizzato l’intera storia di Aspi – dalla privatizzazione alle concessioni fino alla ristatalizzazione – il fatto che su Atlantia si concentrino un’Opa e una contro Opa indica due cose: la prima è che la società italiana, che opera in tutto il mondo, è capace di creare valore anche senza Aspi ed evidentemente perché ha delle competenze nel settore che non sono le connessioni politiche in Italia; la seconda è che il mercato mostra segnali di dinamismo e attrattività anche per investitori esteri. E si tratta di due segnali positivi.