L'intervento
Panetta al parlamento europeo: "Contro le crisi seguire il modello Covid, non l'austerity"
L'economista italiano, membro del comitato esecutivo della Bce, predica un ritorno alla normalità "graduale", accompagnato da "uno scudo per l'area euro" che la prottega dagli choc globali. Due idee che nascono dall'analisi degli errori commessi durante la crisi finanziaria
Come frenare l’inflazione senza innescare una recessione? E’ il dilemma odierno delle banche centrali, ma la Bce ha davanti a sé una scelta ancor più difficile, perché deve nello stesso tempo evitare una frammentazione dell’area euro con una fuga di capitali dai paesi più vulnerabili e un eccesso di capitali nei paesi più solidi tali da alimentare un’inflazione che in Europa non deriva né da eccesso di domanda, né da spinte salariali, ma dal costo dell’energia e dall’impatto della guerra. Dunque, è nell’interesse di tutti che il ritorno alla normalità sia graduale, accompagnato da uno scudo per l’euro. Fabio Panetta intervenendo ieri all’Innovation day del parlamento europeo, ha tracciato una linea molto netta con un messaggio chiaro ai cosiddetti “falchi” che spingono per una stretta monetaria rapida e radicale con l’obiettivo di soffocare subito l’inflazione. L’esponente italiano del comitato direttivo è uscito ancora una volta allo scoperto. Il titolo del suo intervento non lascia equivoci: “L’Europa come scudo comune, deve proteggere l’economia dell’area euro dagli choc globali”. Gradualità nell’aumento del costo del denaro e barriera antispread sono due tasselli di una politica che parte dall’analisi degli errori commessi durante la crisi finanziaria e dalla consapevolezza che la pandemia prima e l’aggressione russa all’Ucraina poi hanno cambiato l’intero paradigma. Aver consentito politiche pro cicliche fino al 2012 “ha generato un contraccolpo politico, dividendo l’Europa in debitori e creditori, centro e periferia e favorendo così una profonda divisione economica, sociale e politica”. A questo la Bce ha cercato di rimediare avviandosi su una terra incognita dopo la svolta Draghi. La risposta al Covid-19 è stata diversa e ha rappresentato “uno spartiacque nel viaggio verso l’integrazione europea”, ha detto Panetta. La Bce ha adottato misure straordinarie “la più significativa delle quali è il Pepp il programma biennale di acquisto di titoli pubblici e privati che ammonta a circa 1.700 miliardi di euro”. A differenza di altri programmi, ha la flessibilità per calibrare gli acquisti dove e quando “i rischi per la trasmissione delle politiche monetarie sono maggiori. Abbiamo imparato due lezioni – ha sottolineato – la prima è che c’è bisogno di una risposta congiunta fiscale e monetaria più frequente di quanto si potesse pensare, la seconda è che, affinché l’unione monetaria sia valida, le politiche europee debbono essere condotte nell’interesse di tutti (sottolineato, ndr) gli stati membri”.
Il messaggio è rivolto a chi ancora pensa che l’euro possa sopravvivere contro e senza i paesi considerati più deboli, siano essi la Grecia o l’Italia. I rimbalzi dello spread dimostrano che i mercati affilano di nuovo i coltelli, la risposta non può essere timida né ambigua. Panetta ha insistito che un’azione comune è ancor più importante oggi, in presenza della guerra in Ucraina che richiede nuovi ingenti risorse militari ed energetiche per sfuggire al cappio di Putin. “Se l’onere dovesse cadere sui singoli stati membri, ciò potrebbe condurre a disinvestimenti, una risposta meno coerente agli choc attuali e un restringimento dello spazio fiscale”. Ecco perché “l’attuale crisi geopolitica richiede che facciamo un nuovo passo avanti nel processo d’integrazione fiscale europea riconoscendo che è un’illusione che l’unione monetaria possa funzionare senza una capacità fiscale comune”. Il direttivo della Bce ha deciso flessibilità nel reinvestire il rimborso dei titoli e ha chiesto che venga accelerato il completamento di un nuovo strumento antiframmentazione: Panetta lo ha ricordato, ma è sembrato più un memento per i suoi colleghi che una conferenza al parlamento europeo.