Perché il prezzo del gas aumenta e cosa aspettarsi dalle bollette
I nuovi record sulla borsa di Amsterdam fanno tornare attuale l'ipotesi di un price cap, ma a Bruxelles le valutazioni sono ancora in corso. Per tutelare le famiglie l'autorità italiana introduce un nuovo metodo di calcolo, mentre il governo blocca la possibilità di modificare i contratti. Ma gli esiti sono ancora incerti
Il prezzo del gas alla borsa di Amsterdam ha raggiunto un nuovo record lunedì, chiudendo a 280 euro per megawattora, dopo aver sfiorato quota 300 euro. È il risultato di una reazione istintiva degli operatori di mercato alla notizia che Gazprom chiuderà il Nord Stream 1, il principale gasdotto che collega Russia e Germania, dal 31 agosto al 2 settembre per manutenzione. Ma questo è soltanto l'ultimo episodio di aumento dei costi energetici e quindi delle bollette. Negli ultimi mesi i prezzi sono cresciuti in modo progressivo per vari motivi ed è probabile che continueranno a farlo anche nel prossimo autunno.
Un primo importante aumento è stato causato dalla ripresa post pandemica, in cui la ripartenza di molti settori industriali e imprese dopo mesi a ritmo ridotto ha fatto aumentare in modo quasi istantaneo la domanda di energia. Tra ottobre 2020 e ottobre 2021 il prezzo dal gas ad Amsterdam era già triplicato e in Italia l'inflazione nel 2021 è stata pari al 3,9 su base annua.
Mentre le banche centrali occidentali definivano l'inflazione in atto “temporanea”, la Russia, che già da diversi mesi modificava in modo strategico i flussi di gas verso l'Europa, ha invaso l'Ucraina spingendo i prezzi ulteriormente in alto. Ora bloccare questi aumenti è complesso per varie ragioni. Gli Stati più dipendenti dalla Russia, come l'Italia e la Germania, si sono rivolti ad altre nazioni, ma contrattare singolarmente nuove forniture, e con l'urgenza di riempire gli stoccaggi entro l'autunno, non ha aiutato a tenere il prezzo basso, come invece si sarebbe potuto fare se l'Unione europea si fosse mosse in blocco e avesse adottato subito un tetto al prezzo del gas, come chiesto da Mario Draghi.
Il prezzo continua a crescere perché incorpora il rischio che la Russia interrompa per un lungo periodo le forniture di gas verso tutta Europa. Non è nemmeno da escludere uno stop totale dei flussi europei: la Russia ha già applicato questo trattamento ad alcune nazioni, come Finlandia, Polonia e Bulgaria.
Pur trattandosi di messaggi estremamente faziosi e strategici, contribuiscono a definire il prezzo anche notizie che arrivano da Mosca: Gazprom pochi giorni fa ha avvisato che il prezzo del gas in Europa potrebbe aumentare fino al 60 per cento in inverno per via delle sanzioni europee che rendono difficile rispettare i contratti per la società russa.
Di fronte a questa situazione difficile, Arera, l'autorità di regolamentazione del mercato, a luglio ha stimato che le bollette del gas subiranno un aumento del 100 per cento a partire dal primo di ottobre. L'incremento riguarderà solo le bollette dei clienti ancora parte del mercato tutelato, ma potrebbe influenzare anche i clienti che sono già passati al mercato libero, dato che il prezzo tutelato funziona da riferimento anche per le tariffe di questi contratti. In particolare, delle quattro componenti che definiscono il prezzo di una bolletta (materia, trasporti, oneri di sistema e imposte) l'aumento riguarda la prima, all'interno della quale i costi di approvvigionamento hanno raggiunto livelli molto elevati.
Nel tentativo di contenere questi aumenti, Arera ha modificato le modalità di determinazione del prezzo del gas abbandonando come riferimento l'hub Ttf di Amsterdam a favore delle quotazioni del mercato italiano. Questo non produrrà grosse conseguenza su livello di prezzo unitario dato che il mercato del gas è globale, ma sul modo in cui i prezzi si aggiorneranno. Il riferimento italiano è mensile, e non trimestrale come quello olandese, così Arera spera di diluire gli aumenti dei prezzi evitando corposi rincari tra un trimestre e l'altro. Una pura operazione di cosmesi contabile, ma in tempi difficile anche piccole modifiche possono aiutare.
Inoltre, un aggiornamento più frequente del prezzo rifletterà in modo più rapido eventuali diminuzioni di prezzo, che potrebbero esserci con l'introduzione del price cap sul gas, soluzione che al momento la Commissione europea sta studiando con un po' di indolenza, ma che è tornata al centro del dibattito politico italiano proprio in questi giorni.
In questa situazione di difficoltà il governo ha introdotto alcune misure con l'ultimo decreto Aiuti. Oltre a confermare la cancellazione degli oneri in bolletta, è stato vietato alle società che vendono gas nel mercato libero di aumentare i prezzi dei contratti già firmati: sarà quindi impossibile per loro ritoccare al rialzo le tariffe fino alla naturale scadenza del contratto. La norma vale fino ad aprile e si rivolge ai circa 65 per cento di clienti che sono già passati al mercato libero.