l'intervista
Piombino, FdI mette in discussione il rigassificatore: "Valuteremo le alternative", ci dice Donzelli
"L'indipendenza energetica dal gas di Putin è la priorità, manterremo l'impegno di avere due infrastrutture nuove. Ma vaglieremo altre possibilità", ci dice il consigliere di Meloni. "Cingolani? Su questo dossier ha sbagliato metodo"
Alla fine la posizione di Fratelli d'Italia sul rigassificatore di Piombino la chiarisce al Foglio Giovanni Donzelli: “Valuteremo se ci sono alternative migliori”, dice il responsabile Toscana del partito, uno dei consiglieri più stretti della leader Giorgia Meloni. La linea dunque è quella espressa questa mattina dal sindaco Francesco Ferrari in una intervista a Repubblica, meloniano anche lui, chiamato in causa dopo che ieri Ignazio La Russa si era detto favorevole all'approdo della nave nel porto toscano.
“Se saremo al governo avremo il dovere di garantire l'indipendenza dal gas di Putin e quindi di mantenere l'impegno di realizzare due rigassificatori”, ci dice Donzelli. “Al tempo stesso però vaglieremo se senza perdere tempo ci sono alternative migliori rispetto a quelle di Piombino e di Ravenna”.
Le due città sono state scelte per motivi tecnici e le navi sono state acquistate da Snam. Non sarà facile tornare indietro.
“Noi non sappiamo se sono state valutate tutte le alternative e studiarle non è impossibile. Dall'opposizione non siamo stati coinvolti nella scelta, non possiamo pagare decisioni che hanno preso altri. Ascolteremo la città. Piombino, dice il sindaco, non è il posto adatto. E su questo mi fido. Vediamo se ci sono altre possibilità che non facciano perdere tempo, ora non abbiamo gli strumenti per dirlo”.
Ma la sicurezza energetica resta la priorità?
“Sì, su questo non c'è alcun tentennamento. Non mettiamo in discussione la scelta di avere due nuovi rigassificatori in Italia, da qualche parte andranno fatti, ma mettiamo in discussione decisioni che noi non abbiamo condiviso. Sono stati fatti degli errori”.
Quali?
“Le modalità con cui è stato gestito il dossier hanno complicato la realizzazione dell'opera. Adesso la città si è chiusa a riccio perché l'hanno umiliata e scavalcata e non è semplice fare un'opera con la città contro. Come siamo arrivati alla scelta di Piombino senza coinvolgere la cittadinanza e senza fornire alcuna spiegazione tecnica? Perché è stato scavalcato il sindaco nominando commissario straordinario il presidente di regione Eugenio Giani? Cingolani è stato mal consigliato dal Pd, che a livello locale tra l'altro si oppone al rigassificatore”.
Cingolani potrebbe essere un buon ministro in un governo a guida FdI?
“Dobbiamo prima vincere le elezioni, non corriamo troppo... Certamente ci auguriamo che l'incarico di formare il nuovo governo sia affidato a Giorgia Meloni, ne discuteremo quando sarà il momento”.
Nelle sue mani ci sono i dossier più delicati in questo periodo di crisi energetica. Ha lavorato bene?
“Restiamo su Piombino: non sono d'accordo con le sue scelte e con le modalità con cui sono state prese”.
Qual è la proposta di Fratelli d'Italia per intervenire sui prezzi dell'energia fuori controllo?
“Siamo favorevoli al tetto europeo per il gas. È da valutare con molta più attenzione un tetto nazionale. È importante prima lavorare seriamente in Europa, come sta cercando di fare Draghi. Gli va riconosciuto anche dall'opposizione”.