il documento del governo
Cingolani firma il decreto taglia consumi: ecco cosa cambia
Termosifoni accesi otto giorni dopo e spenti una settimana prima, un grado in meno con l'obiettivo di risparmiare nel complesso 2,7 miliardi di metri cubi di gas
[Articolo aggiornato giovedì 6 ottobre 2022, ore 20]
Il ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, ha firmato il decreto taglia consumi da applicare per la prossima stagione invernale come previsto dal Piano di riduzione dei consumi di gas naturale. otto giorni dopo il consueto e si spengono sette giorni prima. Il periodo di accensione degli impianti, comunica il Mite, è ridotto di un'ora al giorno e il periodo di funzionamento della stagione invernale 2022-2023 è accorciato di 15 giorni, posticipando di 8 giorni la data di inizio e anticipando di 7 la data di fine esercizio. In presenza di situazioni climatiche particolarmente severe, le autorità comunali, con proprio provvedimento motivato, possono autorizzare l'accensione degli impianti termici alimentati a gas anche al di fuori dei periodi indicati al decreto, purché per una durata giornaliera ridotta. Inoltre, i valori di temperatura dell'aria sono ridotti di un grado. Al fine di agevolare l'applicazione delle nuove disposizioni, Enea pubblicherà un vademecum con le indicazioni essenziali per impostare correttamente la temperatura di riscaldamento che gli amministratori di condominio potranno rendere disponibile ai condomini.
Le riduzioni hanno delle esenzioni: in particolare non si applicano agli edifici adibiti a luoghi di cura, scuole materne e asili nido, piscine, saune e assimilabili e agli edifici adibiti ad attività industriali, artigianali e simili per i quali le autorità comunali abbiano già concesso deroghe ai limiti di temperatura dell'aria, oltre che agli edifici che sono dotati di impianti alimentati prevalentemente a energie rinnovabili.
Secondo le stime Enea citate dal Mite possono garantire risparmi fino a 2,7 miliardi di metri cubi di gas
Il ministero della Transizione ecologica (Mite) ha pubblicato oggi il piano dettagliato che spiega in che modo l'Italia ridurrà i suoi consumi di gas per l'inverno per garantire la sicurezza energetica del paese e preservare gli stoccaggi, pieni all'83 per cento. L'obiettivo, per rispettare gli impegni presi a luglio con l'Unione europea, è il risparmio volontario di 8,2 miliardi di metri cubi di gas entro marzo prossimo. Ma nel caso in cui in Unione europea scattasse lo stato di allerta generale, l’Italia sarebbe vincolata a tagliare almeno 3,6 miliardi in via obbligatoria. Per farlo si imporrà già da adesso un uso ridotto dei termosifoni e si brucerà più carbone, percorso già avviato da Terna su mandato del ministro Roberto Cingolani del primo settembre scorso, come si legge nel documento.
Le temperature e gli orari dei termosifoni per l'inverno
Nel dettaglio, sul comportamento di famiglie e imprese interverrà un decreto ministeriale che modificherà gli orari e le temperature del riscaldamento. Quest'inverno negli edifici commerciali e industriali la temperatura non potrà superare i 17 gradi, mentre negli edifici residenziali non potrà superare i 19. Nel complesso il riscaldamento dovrà restare acceso un'ora in meno al giorno e si risparmieranno 15 giorni, posticipando di 8 giorni la data di inizio e anticipando di 7 giorni la data di fine esercizio. L'obbligo non riguarderà le utenze sensibili come ospedali e case di ricovero, precisa il ministero.
Con queste misure dovrebbero essere messi in salvo 3,1 miliardi di metri cubi di gas, secondo una stima aggiornata di Enea riportata sul piano del Mite. Vista la difficoltà di controllare l'effettiva applicazione di questi comportamenti, il ministero precisa che “per questa misura si tiene conto cautelativamente, nel calcolarne gli effetti, di una percentuale di effettiva riduzione”. E tuttavia, “sarà possibile attuare, oltre a controlli a campione su edifici pubblici, grandi locali commerciali, punti a maggiore consumo, una responsabilizzazione dei conduttori degli impianti di riscaldamento centralizzato, monitorando a livello di reti di distribuzione gas cittadine la risposta degli utenti utilizzando i dati orari di prelievo ai punti di connessione tra le reti di distribuzione cittadine e i punti di riconsegna della rete di trasporto Snam, che sono costantemente monitorati”.
I consigli per risparmiare consumi e sulle bollette
All'obbligo di ridurre l'uso del riscaldamento si affiancano comportamenti di consumo “intelligente” che verranno meglio spiegati ai cittadini con una campagna informativa istituzionale. Secondo le stime Enea citate dal Mite possono garantire risparmi fino a 2,7 miliardi di metri cubi di gas. Tra i comportamenti da promuovere, “la riduzione della temperatura e della durata delle docce, l’utilizzo anche per il riscaldamento invernale delle pompe di calore elettriche usate per il condizionamento estivo, l’abbassamento del fuoco dopo l’ebollizione e la riduzione del tempo di accensione del forno, l’utilizzo di lavastoviglie e lavatrice a pieno carico, il distacco della spina di alimentazione della lavatrice quando non in funzione, lo spegnimento o l’inserimento della funzione a basso consumo del frigorifero quando in vacanza, non lasciare in stand by Tv, decoder, Dvd, la riduzione delle ore di accensione delle lampadine”.
I volumi di gas risparmiati
I risparmi connessi al contenimento del riscaldamento (circa 3,2 miliardi) si sommano al contributo del carbone nella produzione termoelettrica (circa 2,1 miliardi, sommato ai bioliquidi) portando un risparmio complessivo su cui si basa il piano di circa 5,3 miliardi di metri cubi di gas. A questo si aggiungono le misure comportamentali da promuovere attraverso campagne di sensibilizzazione, altri 2,7 miliardi (come indicato in tabella).
Le misure di razionamento per l'industria
Per ottenere di più, potranno essere coinvolti i settori industriali, al momento esclusi dagli interventi programmati.
Il ministero ha aperto un confronto con Confindustria per verificare come intervenire sulla riduzione dei loro consumi, in particolare degli energivori. Come si legge poi nel piano, "è in corso, con la collaborazione di Snam e Confindustria, un rilevamento mediante questionari delle diverse imprese interessate, al fine di determinare il potenziale di riduzione dei consumi su base volontaria/incentivata e le categorie di imprese che hanno cicli produttivi non interrompibili senza preavviso".
Il piano elaborato dal ministero di Roberto Cingolani è finito al centro delle critiche russe, espresse dalla portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova su Telegram. Questa mattina Zakharova ha scritto che "Roma è spinta al suicidio economico per la frenesia sanzionatoria euro-atlantica", lanciando l'allarme per le imprese: "Quando crolleranno, saranno comprate a buon mercato da quelle americane", che "pagano l'elettricità sette volte meno di quelle italiane". Un assit perfetto alla campagna elettorale di chi chiede di rivedere le sazioni contro la Russia.