Exxelia, azienda-gioiello di Francia, sta per andare agli americani

Mauro Zanon

Parigi di fronte al primo cortocircuito in materia di sovranità tecnologica. Cambio di proprietà per l'azienda specializzata nei componenti elettronici di alta tecnologia, che passerebbe a Heico Corp. Malumori nel milieu della difesa francese e a livello politico. Solto un’offerta “made in France” in extremis potrebbe evitare la vendita

Parigi. “Non c’è sovranità politica senza sovranità tecnologica. La vera sovranità del Ventunesimo secolo è la sovranità tecnologica”, dichiarava lo scorso febbraio, in campagna per le presidenziali, il ministro dell’Economia francese Bruno Le Maire. Lo sfondo era una conferenza intitolata “Costruire la sovranità digitale dell’Europa”, incentrata sull’importanza di proteggere il know-how europeo dalle incursioni dei paesi extraeuropei. Ma a soli otto mesi dal discorso di Le Maire, Parigi si trova di fronte al primo cortocircuito in materia di sovranità tecnologica: Exxelia, pepita francese specializzata nei componenti elettronici di alta tecnologia, sta per diventare americana. “La transazione sarà realizzata con Ik Partners (fondo di investimento britannico, ndr), azionista di maggioranza di Exxelia dal 2015, e dovrebbe essere finalizzata prima della fine del primo trimestre 2023”, aveva scritto in un comunicato, a fine agosto, Exxelia. Ieri, un articolo del magazine economico parigino Challenges ha confermato che il cambio di proprietà è in fase di definizione e che soltanto un’offerta “made in France” in extremis, e irrinunciabile, potrebbe evitare la vendita. 

  
L’acquirente americano è Heico Corporation
, azienda privata che opera nel settore aerospaziale e dell’elettronica con 5.600 dipendenti e nel 2021 un fatturato di 1,9 miliardi di dollari. Attraverso la divisione Flight Support Group (Fsg) è diventata il più importante fornitore indipendente dell’Faa (Federal Aviation Administration). Tramite la filiale Electronic Technologies Group (Etg), Heico Corporation, invece, progetta, produce e vende vari tipi di prodotti elettronici ed elettro-ottici. L’appetito degli americani è nato dall’ottima salute di cui gode l’azienda francese (160 milioni di euro di fatturato e una lista di ordini e commesse che continua a ispessirsi), e dal fatto che produce componenti elettronici di altissima qualità e di nicchia per mercati industriali redditizi come l’aeronautica, la difesa e i settori spaziale, ferroviario e medico. Exxelia, che conta dodici siti industriali, di cui sei in Francia, e centoventi dipendenti, concepisce e fabbrica componenti essenziali per i sottomarini nucleari d’attacco francesi Barracuda, per i Rafale e i Falcon della Dassault Aviation, e per i lanciatori Ariane 5 e 6. Ma i suoi sistemi sono presenti anche sui caccia americani multiruolo Lockheed Martin F-35, sui missili Patriot e su quasi tutta la gamma Boeing (737, 777, 787). Insomma, è un gioiello dell’industria e del savoir-faire esagonale, anche se l’azionista di maggioranza è un fondo britannico.

  
L’eventuale cessione agli americani sta creando un certo malumore sia nel milieu della difesa francese sia a livello politico. La senatrice socialista Marie Noëlle Lienemann ha presentato a fine settembre un’interrogazione all’indirizzo del ministro dell’Economia, delle finanze, della sovranità industriale e digitale Bruno Le Maire. “Heico non è presente sui mercati di Exxelia, ma è opportuno interrogarsi su quale sia l’interesse per il nostro paese di veder passare questo gruppo di punta strategico sotto il controllo di una società americana, sapendo che gli Stati Uniti d’America pretenderanno di sottometterla, quantomeno parzialmente, alla loro legislazione, il che implica un potere di controllo sull’utilizzo dei materiali”, ha detto, reclamando un esame approfondito dell’offerta (453 milioni di euro, secondo quanto riportato da Challenges), poiché si tratta dell’acquisto di un’azienda strategica nazionale da parte di un investitore straniero. Il responsabile della Direzione generale per gli armamenti francese, Emmanuel Chiva, citato da Challenges, ha dichiarato in occasione di un’audizione parlamentare che le offerte degli investitori francesi per rilevare Exxelia non erano “all’altezza”. Chiva, comunque, ha assicurato che verrà fatto un ultimissimo “giro di investitori” in Francia per evitare che l’azienda venga fagocitata dagli americani. Nel microcosmo della difesa francese la speranza è che Exxelia abbia un destino à la Photonis, dal nome dell’azienda che produce visori notturni per il comparto militare. Nel marzo 2020, un veto di Le Maire respinse l’offensiva del colosso americano Teledyne, e dopo un anno Photonis fu acquisita dal fondo di investimento francese Hld.

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