Foto Mauro Scrobogna, via LaPresse 

risultati positivi

La visione di Poste convince il mercato. E i dati sono incoraggianti

In Borsa i conti e i risultati industriali di Poste sono stati accolti con forte domanda sul titolo. Il punto rilevante non è tanto nei buoni dati finanziari del gruppo ma nel consolidamento di posizioni forti nelle attività principali, con un ottimo andamento del settore pacchi, in cui tornano i ricavi, e crescita sia nella vendita e gestione di prodotti finanziari, sia di quelli assicurativi, con il comparto vita in fortissima espansione, con un 23 per cento in più su base annua, per una raccolta di 460 milioni solo nel terzo trimestre 2022.

 

Sono risultati solidi e arrivano dopo che Poste ha attraversato la pandemia, con le occasioni di maggiore business per le consegne ma anche la necessità di essere all’altezza di una domanda molto aumentata, anche a supporto dell’attività delle grandi piattaforme del commercio elettronico. La posizione acquisita dà sicurezza e prospettive per il futuro, mentre il gruppo fa sapere agli investitori e al mercato che è stata comunque realizzata una politica di razionalizzazione dei costi, per assicurare profittabilità a lungo termine e tenere a bada le pressioni inflazionistiche sulla catena dei servizi offerti.

 

È proprio la visione a lungo termine quella che è sembrata più convincente per il mercato. La grande logistica per il commercio moderno, la gestione del risparmio per le famiglie, i servizi finanziari alle aziende, i comparti a maggiori possibilità di ricavi nelle assicurazioni, sono gli assi che garantiscono una capacità di resistere agli scossoni del mercato e che aprono ottime prospettive anche nel lungo periodo. Ma anche la situazione congiunturale è molto significativa. Con i ricavi complessivi nel terzo trimestre a 2,9 miliardi, in aumento del 4,3 per cento anno su anno. Nei primi nove mesi si arriva così a 8,7 miliardi di ricavi e il confronto con lo stesso periodo del 2021 indica una crescita del 3,6 per cento.

 

Corrispondenza, pacchi e distribuzione hanno portato ricavi per 843 milioni nel terzo trimestre, con un calo complessivo in dodici mesi per le tre attività dello 0,9 per cento, ma all’interno di questo dato spicca il recupero del settore pacchi (destinato a crescere) a compensare il calo inevitabile, inserito in una scontata tendenza storica, dei ricavi da corrispondenza. Per i servizi finanziari il totale dei ricavi nel terzo trimestre è di 1,4 miliardi, c’è una leggera contrazione anno su anno (ma nei primi nove mesi c’è un aumento del 2,2 per cento) dovuta a una gestione prudente ma con evidenti effetti positivi, i cui effetti sono ancora da esprimere, dal rialzo dei tassi.

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