Ansa

le nuove tariffe

Perché il prezzo del gas è tornato ai livelli pre guerra ma le bollette aumentano

Enrico Cicchetti

L'Arera aggiorna le tariffe: a dicembre più 23,3 per cento rispetto a novembre per le famiglie in tutela. Una stangata che vale più di 1.800 euro l'anno. Eppure i prezzi all'ingrosso del gas sono i più bassi da dieci mesi a questa parte. Le ragioni di un apparente controsenso

Nonostante i prezzi del gas siano diminuiti all’ingrosso, non vediamo ancora un effetto sulle bollette. Anzi, l'Arera oggi comunica che per le "famiglie tipo" ancora in tutela (circa 7 milioni di utenti), a dicembre la bolletta del gas aumenterà del 23,3 per cento rispetto al mese precedente. Una stangata che vale più di 1800 euro l'anno. Solo fra qualche mese, e solo se le condizioni del mercato dell'energia dovessero mantenersi stabili ai livelli di oggi (il che non è affatto scontato) la riduzione dei prezzi del gas potrebbe arrivare anche in bolletta, facendola scendere. 

   

Sul Foglio di oggi spieghiamo che cosa è successo al prezzo del gas, che ad agosto aveva superato i 300 euro/MWh, a inizio settembre dopo l’annuncio della chiusura del Nord Stream era di nuovo salito da 210 a 245 euro/MWh e che invece ora, da fine dicembre, è sceso a livelli pre guerra, a 75 euro/MWh. Ciò è dovuto a diversi fattori, tra cui l'inverno particolarmente mite, i flussi costanti degli approvvigionamenti e quindi gli stoccaggi di gas che sono a livelli molto alti. C'è anche da considerare il rallentamento dell'economia cinese e di quella europea, che corrisponde a minori consumi energetici. E anche ad altre variabili, naturalmente. Ma perché se i prezzi all'ingrosso ora scendono, la bolletta ancora no?

  

Da ottobre scorso, l’Autorità di regolazione ha confermato per i clienti del mercato tutelato la possibilità di fatturare bollette mensili e non più trimestrali. Si è poi stabilito di calcolare i prezzi del gas sulla media mensile di quelli registrati sul mercato italiano all’ingrosso – il Psv, Punto virtuale di scambio, meno esposto alle speculazioni rispetto all’indice Ttf di Amsterdam – per tentare di "trasferire con tempestività ai clienti finali il beneficio di eventuali iniziative europee di contenimento dei prezzi delle commodity energetiche", come ha spiegato la stessa Arera nei mesi scorsi. 

 

Influisce poi la scelta di Arera di aggiornare le tariffe non più “ex ante”, ma “ex post”. Semplificando molto: il valore dell’indice Ttf mensile viene calcolato facendo la media aritmetica delle quotazioni giornaliere. Quindi per ora abbiamo ancora un Ttf medio basato sulla media del mese appena trascorso e solo dal successivo sarà possibile capire se e di quanto scenderanno le bollette per i clienti del mercato tutelato. E di che entità saranno i conguagli collegati. "Per il mese di dicembre", fa sapere infatti oggi l'Arera, "che nelle prime settimane ha registrato quotazioni gas ancora particolarmente elevate (con punte di circa 135 €/MWh) prima delle riduzioni di fine mese, il prezzo della materia prima gas (CMEMm), per i clienti con contratti in condizioni di tutela, è quindi fissato in 116,6 €/MWh*, pari alla media dei prezzi rilevati quotidianamente durante tutto il mese appena trascorso".

  

L'Autorithy spiega che se avesse "utilizzato il vecchio metodo di aggiornamento della tutela gas (trimestrale ex-ante anziché mensile ex-post) durante tutto l'ultimo trimestre del 2022 si sarebbe applicata una CMEM di oltre 240 €/MWh. Il metodo adottato dall'Autorità ha consentito, invece, di applicare una CMEMm di 78 €/MWh in ottobre e di 91,2€/MWh in novembre. Malgrado questi risparmi, tuttavia, in termini di effetti finali, la spesa gas per la famiglia tipo nell'anno scorrevole (gennaio-dicembre 2022) è di circa 1.866 euro, più 64,8 per cento rispetto al 2021".

     

   

Di più su questi argomenti:
  • Enrico Cicchetti
  • Nato nelle terre di Virgilio in un afoso settembre del 1987, cerca refrigerio in quelle di Enea. Al Foglio dal 2016. Su Twitter è @e_cicchetti