Le dichiarazioni
Sala, la Cariplo, le polemiche e il vero tema: il metodo
Il sindaco di Milano si è tirato fuori dal dibattito sul prossimo presidente della Fondazione: "Non voglio esser parte di una decisione che non è maturata grazie alle mie riflessioni"
Giuseppe Sala ieri ha spiegato e precisato la propria critica sulle nomine alla Fondazione Cariplo. Il suo dissenso non è sul merito, ma sul metodo. Giovanni Azzone, scelto come prossimo presidente, ha il curriculum giusto: ingegnere, già rettore del Politecnico, impegnato da tempo nelle attività benefiche alle quali si dedica la Fondazione. Ma il metodo, il “metodo Guzzetti”?
Ebbene su quello il sindaco di Milano ha preso le distanze e lo ha ribadito senza giri di parole, dichiarando all’agenzia Nova che non si è intromesso nel processo decisionale esattamente per questo motivo. Quindi né Azzone né Ferruccio Resta preferito dal presidente della regione Attilio Fontana. Anche lui del resto ha guidato il Politecnico ed era un degno candidato. Il sindaco s’è inalberato perché la Fondazione lo ha coinvolto solo in extremis.
“Io non giudico la scelta e non giudico Azzone – ha detto – giudico più che mai il processo che non mi è molto piaciuto perché se si vuole un coinvolgimento lo si fa in tempi giusti, si manifesta un tema, cioè immaginare chi può gestire una entità così critica. Oppure si decide in autonomia e la Fondazione è assolutamente legittimata a farlo, ma non si viene da me l’ultimo giorno dicendo ‘abbiamo ancora dei dubbi e questi sono i nomi’. È chiaro che a quel punto non intervengo, non voglio esser parte di una decisione che non è maturata anche grazie alle mie riflessioni”. Il sindaco, insomma, si è tirato fuori, rivelando una frizione che dal metodo rimanda al merito.