la strategia
Rottamare, non elettrificare: Urso cambia strategia sugli incentivi alle auto
Mentre a Bruxelles la Commissione progetta un futuro elettrico, a Roma il ministro invita a “prendere atto della realtà” e dice: "Dobbiamo aiutare a sostituire i mezzi più inquinanti, non chi si può permettere un'auto elettrica"
Mentre a Bruxelles la Commissione progetta un futuro elettrico, a Roma il ministro Adolfo Urso invita a “prendere atto della realtà”. Nel 2022 – ha detto ai deputati mercoledì rispondendo a un’interrogazione di Roberto Morassut – sono rimasti inutilizzati 127 milioni di incentivi per l’acquisto di automobili elettriche, mentre quest’anno per le auto elettriche e ibride ne sono stati utilizzati meno dell’8 per cento, 33 milioni su 425. Di contro, quelli per le auto con motore termico vanno a ruba: l’anno scorso sono stati utilizzati tutti e quest’anno sono terminati nel giro di un mese dal varo. E questo dimostra che nonostante lo sconto di cinquemila euro, sono ancora in pochi a scegliere l’elettrico. Di questa realtà pare che il ministro voglia farne una leva per cambiare registro. La sintesi pragmatica è questa: “Dobbiamo incentivare chi ha bisogno dell’aiuto dello stato per rottamare auto euro 0-1-2-3, coloro che non se lo possono permettere, non chi ha la facoltà di permettersi un’auto elettrica”.
Il ministero, dunque, studia un modo per rimodulare gli incentivi. L’ipotesi radicale di eliminare quelli all’elettrico non sembra sul tavolo, ma la possibilità di dirottare i fondi inutilizzati verso i motori termici più efficienti è una possibilità. Anche perché, ha detto Urso, “rottamare è la vera priorità ambientale” e in questo momento la rottamazione è obbligatoria solo per chi acquista un’auto diesel o benzina con emissioni di Co2 entro i 135 g/km. Per il parco auto italiano, tra i più vecchi doEuropa, imboccare con decisione questa strada è un'occasione. I numeri forniti da Urso aiutano ad avere un quadro: su 40 milioni di auto quasi 11 milioni sono sotto lo standard euro 3 e dunque altamente inquinanti, sostituirle con auto più efficienti potrebbe dare buoni risultati in termini ambientali e un impulso al mercato. Nella strategia del governo a cambiare è il paradigma ma non l’obiettivo: ridurre le emissioni, ma senza forzare tutto sull’elettrico.