il caso
Alleanza italo-spagnola per le infrastrutture mondiali. Pace tra Benetton e Perez
Dopo tre anni di stallo, c'è un accordo strategico per lo sviluppo di Abertis. "Siamo qui per crescere, aspettatevi operazioni che rafforzeranno ulteriormente la nostra leadership", dice Mangoni, ceo di Mundys
La spagnola Acs dell’imprenditore Florentino Perez e l’italiana Mundys del gruppo Benetton-Blackstone hanno finalmente trovato un accordo strategico per lo sviluppo di Abertis, la società che opera nelle concessioni e gestioni di infrastrutture di trasporto, di cui entrambe sono azioniste. Abertis è un operatore di riferimento di livello internazionale e il nuovo accordo si propone di guidarne ed accelerarne la crescita lungo un percorso che prevede, tra l’altro, l’impegno in soluzioni per mitigare il cambiamento climatico. Andrea Mangoni, ceo di Mundys, ha spiegato durante la call con la stampa, che l’accordo interrompe tre anni di stallo di Abertis causato anche da patti parasociali inefficaci con Acs. “Oggi invece – ha detto – l’allineamento tra soci è stato recuperato, proprio per supportare la crescita della società. Questo è il principale patrimonio per costruire il futuro di Abertis”. Mangoni ha voluto anche sottolineare l’impegno degli azionisti di Mundys a supporto della svolta che segna un passaggio importante nel percorso della società spagnola. “Come ha già sottolineato Alessandro Benetton in occasioni recenti – ha ricordato il ceo di Mundys – siamo qui per crescere e quindi aspettatevi nei prossimi mesi operazioni che rafforzeranno ulteriormente la nostra leadership mondiale nelle infrastrutture: abbiamo scritto solo il primo capitolo della storia”. Oltre alla nuova autostrada di Houston, in questo momento Abertis sta lavorando a due progetti di dimensioni significative: Attiki Odos, un’importante autostrada greca che collega Atene all’aereoporto. Qui è in corso una gara pubblica, della quale si attendono i risultati a fine anno. Inoltre, Abertis presenterà un’offerta per un’autostrada a Puerto Rico, che è la terza arteria ad essere privatizzata del paese. “Ognuno di questi tre progetti – ha concluso Mangoni – presenta un equity value di 2 miliardi di euro. Abertis ha una sua capacità di investimento, ma è chiaro che, se sarà necessario, i soci interverranno per sostenere l’espansione della società”.