Too high for too long
La Bce rialza i tassi ai massimi storici, al 4,5 per cento. "Ma alcuni governatori chiedevano una pausa", dice Lagarde
Vince la linea dei “falchi”: nuovo rialzo di 25 punti base per frernare l'inflazione, è il decimo consecutivo. L'Eurotower rivede al ribasso le proiezioni sulla crescita per l’Eurozona. Resiste il mercato del lavoro
“Too high for too long”. L’inflazione “continua a diminuire, ma ci si attende che rimanga troppo elevata per un periodo di tempo troppo prolungato”. Con queste parole, la presidente della Bce Christine Lagarde ha annunciato oggi un nuovo rialzo di 25 punti base – il decimo consecutivo – dei tassi di interesse, portando così al 4,50 per cento i tassi sulle operazioni di rifinanziamento principali, al 4,75 quelli sui rifinanziamenti marginali e toccando quota 4 per cento sul tasso di deposito, il livello più elevato dal completamento dell’Unione economica e monetaria nel 1999.
A una domanda che le chiedeva chi avesse vinto questa volta, fra “falchi” e “colombe”, la presidente della Bce ha parlato di una “solida maggioranza” favorevole all’aumento dei tassi, riconoscendo però come ci fossero “alcuni governatori” che sostenevano la necessità di una pausa. E sebbene ora “il focus si sposti sulla durata della stretta, non possiamo ancora dire di essere al picco”, ha spiegato Lagarde. Che ha poi aggiunto: “Non vogliamo una recessione ma vogliamo frenare l’inflazione per quelli che ne sono più colpiti”.
“Le pressioni di fondo sui prezzi restano elevate, sebbene la maggior parte degli indicatori abbia iniziato a ridursi”, si legge nel comunicato diffuso dall’Eurotower al termine del vertice. Le proiezioni indicano “un tasso di inflazione pari in media al 5,6 per cento nel 2023, al 3,2 per cento nel 2024 e al 2,1 per cento nel 2025”, con una revisione al rialzo sul prossimo anno causata dal dall’“evoluzione più sostenuta dei prezzi dell’energia”. Il board di Francoforte auspica quindi che la decisione fornisca “un contributo sostanziale a un ritorno tempestivo dell’inflazione all’obiettivo (del 2 per cento, ndr)”. E proprio per questo, i tassi di interesse saranno fissati “su livelli sufficientemente restrittivi finché necessario”.
La Bce ha poi rivisto al ribasso le proiezioni sulla crescita per l’Eurozona: 0,7 per cento quest’anno, 1,0 per cento nel 2024 e 1,5 per cento nel 2025. E così “la ripresa che avevamo atteso per la seconda metà del 2023 è ora spostata al 2024”, ha spiegato ancora la numero uno dell’Eurotower. In generale, “l’economia dell’Eurozona dovrebbe rimanere debole nei prossimi mesi dopo aver registrato una sostanziale stagnazione nella prima metà dell’anno”. Una buona notizia arriva dal mercato del lavoro, il quale – a detta di Lagarde – è rimasto “sino ad ora resiliente”.
tra debito e crescita