la scheda
Dai bonus per la natalità al taglio del cuneo: le misure della manovra Meloni
Con il via libera alla Nadef prende forma il quadro entro cui il governo costuirà la legge di Bilancio. Le parole della premier e dei ministri offrono alcuni indizi su come verrano impiegate le risorse, dalle pensioni con Quota 103 alla riduzione dell'Irpef. La scheda
Con il via libera alla Nadef (Nota di aggiornamento al documento di economia e finanza) e a circa venti giorni dalla presentazione della manovra, iniziano a prendere forma le misure che il governo varerà nella prossima legge di Bilancio. Proprio Giorgia Meloni, al termine del Consiglio dei ministri di ieri, ne ha indicato i punti focali: “Tutte le risorse disponibili saranno usate per sostenere i redditi più bassi, il taglio delle tasse e gli aiuti alle famiglie”. A ciò si aggiunge un primo tentativo di riforma fiscale per le aliquote Irpef, il capitolo pensioni – per cui è prevista la proroga di Quota 103 – e quello della sanità, con interventi sulle liste di attesa, sulle assunzioni e sugli stipendi del personale. In generale, il governo vorrebbe proseguire nei rinnovi contrattuali del pubblico impiego, accompagnandoli con alcune agevolazioni rivolte alle imprese. Di seguito le misure nel dettaglio.
Taglio del cuneo
Dieci dei circa trenta miliardi della manovra saranno destinati al rinnovo per il 2024 del taglio del cuneo fiscale, confermato dal governo lo scorso luglio: si tratta di 7 punti di contributi per i redditi fino a 25 mila euro, 6 punti per quelli compresi tra i 25 e i 35 mila euro. Se il taglio non venisse prorogato, i lavoratori con retribuzioni lorde fino a 35 mila euro riceverebbero 98 euro in media in meno in busta paga.
Pensioni
Accantonata l’ipotesi di Quota 41, sostenuta in particolare dalla Lega, sembra ormai certa la proroga dell’attuale Quota 103, cioè la possibilità di andare in pensione con 62 anni d’età e 41 anni di contributi. Assieme a Quota 103 verrà rinnovata anche l’Ape sociale dedicata a specifiche categorie di lavoratori, un assegno versato dopo i 63 anni che può arrivare fino a 1500 euro. A ciò si aggiunge Opzione donna, per la quale verranno rivisti i requisiti di accesso, favorendo quelli anagrafici e contributivi rispetto a quelli socio-economici e allargando così la platea di destinatari. Per i giovani (sotto i 35 anni) il governo darà invece la possibilità di utilizzare la previdenza integrativa per l’uscita dal lavoro a 64 anni. Resta esclusa la rivalutazione degli assegni (che da sola vale 4 miliardi): in questo modo, le misure peseranno per circa 2 miliardi di euro sulla manovra.
Riforma fiscale
Come ha spiegato Maurizio Leo, viceministro dell’Economia, l’esecutivo lavora a “una prima rivisitazione delle aliquote Irpef” da inserire nella legge di bilancio. L’obiettivo è accorpare i primi due scaglioni, innalzando l’asticella dell’aliquota al 23 per cento per i redditi fino a 28 mila euro. In questo modo, i contribuenti con redditi compresi tra i 15 mila ed i 28 mila euro (che attualmente versano un’aliquota del 25 per cento godrebbero di un risparmio pari al 2 per cento). Per i redditi fra i 28 mila e i 50 mila euro l’aliquota resterebbe al 35 per cento, al 43 per cento per i redditi sopra i 50 mila euro. Il governo vorrebbe poi aggiungere la detassazione delle tredicesime e l’innalzamento della soglia della tassazione agevolata per i fringe benefit: per realizzare la riforma così delineata servirebbero circa 4 miliardi di euro.
Sanità, pubblica amministrazione e imprese
“Lavoriamo per avere più assunzioni e stipendi più alti”, ha spiegato ieri alla Camera il ministro della Salute Orazio Schillaci. Il rinnovo dei contratti nelle pubbliche amministrazioni – il cui costo è stimato in circa 5 miliardi – riguarderà però quasi esclusivamente il settore sanitario. Seguirà un intervento sulle liste d’attesa, con un “nuovo sistema di monitoraggio” che implementerà quello adottato durante i controlli nei mesi di luglio e agosto. In questo modo, alla sanità sarebbero destinati circa 2 miliardi di euro. Per quanto riguarda le imprese, il ministro Adolfo Urso vorrebbe rifinanziare la Nuova Sabatini – cioè il sistema di agevolazioni a sostegno degli investimenti in beni strumentali e tecnologie – assieme all’introduzione di un bonus per l’autotrasporto e ad una riforma del fondo di garanzia della Pmi.
Bonus per le famiglie
Aiuti alle famiglie con almeno tre figli, bonus per il secondo figlio e sgravi per le madri che lavorano: sono questi tre i principali incentivi alla natalità che il governo vuole inserire nella legge di Bilancio, per un investimento di circa 1 miliardo e mezzo di euro.