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A Bruxelles

Così l'Ue si sta attrezzando per non lasciare senza armi Kyiv

David Carretta

Nonostante lo stallo nel conflitto russo-ucraino e con i media concentrati sul conflitto in medio oriente, gli alleati europei si preparano a rafforzare gli aiuti militari a sostegno di Zelensky

L’Ucraina ha sufficienti munizioni per superare l’inverno o rischia lo sfondamento di alcune linee del fronte? I suoi alleati occidentali sono pronti a fornire abbastanza armi per lanciare una nuova controffensiva la prossima primavera? Stati Uniti e Unione europea continueranno a farsi distrarre dal medio oriente oppure riconcentreranno la loro attenzione strategica sulla guerra in Europa? Nel momento in cui il conflitto è entrato in una fase di stallo, Washington e Bruxelles temono che la Russia possa riprendere l’iniziativa sul campo di battaglia e ricominciare a bombardare le infrastrutture energetiche. Alle difficoltà del presidente americano Joe Biden a far passare i nuovi aiuti al Congresso (secondo Bloomberg, potrebbero non arrivare prima della fine dell’anno) si aggiungono la fatica e i dubbi di alcune capitali dell’Ue. Ma una parte degli alleati europei insiste per un cambio di paradigma nella pianificazione della guerra. La Germania e altri governi stanno raddoppiando gli stanziamenti. Vladimir Putin ha preparato una lunga guerra, bisogna adeguarsi e bisogna smettere di stare sulla difensiva. “I bilanci della difesa della coalizione Ramstein messi insieme sono più di tredici volte quello della Russia”, ha spiegato questa settimana a Washington, il premier dell’Estonia, Kaja Kallas: “Il pil dell’Ue è più di sette volte più alto di quello della Russia. La spesa militare degli stati membri dell’Ue è tre volte più grande di quella della Russia. Questo significa che l’Ucraina, con l’aiuto della comunità euroatlantica, ha la possibilità di prevalere”.

La coalizione Ramstein (formalmente Ukraine Defense Contact Group) è il gruppo di paesi guidato dagli Stati Uniti che fornisce assistenza militare all’Ucraina. Da aprile 2022 si è riunito sedici volte e il prossimo incontro dovrebbe tenersi il 22 novembre. Ancora una volta l’urgenza è doppia, la prima sono le munizioni che – ha spiegato il presidente  Volodymyr Zelensky giovedì – scarseggiano di nuovo a causa della guerra tra Israele e Hamas. “In medio oriente, cosa pensate che abbiano iniziato a comprare per primo? I proiettili calibro 155. I nostri approvvigionamenti sono diminuiti”, ha ammesso Zelensky a un gruppo di giornalisti. “È normale perché tutti si battono per sopravvivere”. Anche Israele. Ma rimane il fatto che “oggi abbiamo problemi con gli obici di artiglieria calibro 155”, ha detto. L’Ue ne è responsabile. Il suo piano per un milione di munizioni entro marzo 2024 si è inceppato. In un’intervista a Politico.eu, il presidente lettone, Edgars Rinkēvičs, ha chiesto di abbandonare la clausola “Made in Europe” e acquistare tutto ciò che è disponibile in giro per il mondo. “Se non ci sono sufficienti munizioni, o non c’è sufficiente materiale nell’Ue, allora dobbiamo comprarlo altrove e darlo all’Ucraina”, ha detto Rinkēvičs. La seconda urgenza sono i sistemi di difesa aerea per proteggere le città e le infrastrutture dagli attacchi missilistici e dai droni russi. Zelensky ha spiegato di aver discusso con il nuovo ministro degli Esteri inglese, David Cameron, di “armi al fronte” e “rafforzamento della difesa aerea”. A partire dalla prossima riunione della coalizione Ramstein, gli alleati devono  anche  preparare il 2024. I carri armati da combattimento, i blindati, gli obici e i missili si sono rivelati insufficienti per la controffensiva di giugno. Servono più sistemi  avanzati per superare una Russia pesantemente trincerata in una nuova controffensiva. La Germania ha raddoppiato da 4 a 8 miliardi gli aiuti militari per il 2024. Anche i Paesi Bassi intendono destinare 2 miliardi in più. La Finlandia ieri ha annunciato il ventesimo pacchetto da 100 milioni per un totale di 1,5 miliardi dall’inizio della guerra. Ma mancano ancora alcuni grandi. La Francia ha destinato solo 200 milioni in più per un fondo speciale con cui Kyiv può comprare armi prodotte dall’industria francese. L’ottavo pacchetto dell’Italia sembra scomparso. “Suppongo che questo ottavo pacchetto arriverà prima di dicembre”, aveva detto al Corriere l’8 ottobre il ministro della Difesa, Guido Crosetto. Mancano dodici giorni.
 

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