il vertice
C'è l'accordo sul Patto di stabilità: anche l'Italia dà il suo assenso
I ministri europei riuniti in videoconferenza hanno approvato le nuove regole di bilancio. "Equilibrate, realistiche e adatte alle sfide presenti e future", dice la presidenza spagnola del Consiglio
I ministri dell'Economia e delle Finanze europei riuniti in videoconferenza per l'Ecofin straordinario hanno raggiunto un'accordo sulla riforma del Patto di stabilità. Lo ha reso noto la presidenza spagnola del Consiglio con un messaggio sui social: "Un'altro traguardo storico per la presidenza spagnola. Il Consiglio dell'Ue ha concordato un nuovo quadro di governance economica che garantisce sia la stabilità che la crescita, con regole che sono equilibrate, realistiche e adatte alle sfide presenti e future".
Anche l'Italia ha dato il suo assenso. "Abbiamo partecipato all'accordo politico per il nuovo patto di stabilità e crescita con lo spirito del compromesso inevitabile in un'Europa che richiede il consenso di 27 paesi", ha detto il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti. "Consideriamo positivo il recepimento delle nostre iniziali richieste di estensione automatica del piano connessa agli investimenti del Pnrr, l'aver considerato un fattore rilevante la difesa, lo scomputo della spesa per interessi dal deficit strutturale fino al 2027", ha poi spiegato.
La bozza su cui hanno lavorato Berlino e Parigi trovando una prima intesa a due prevede l'estensione da 4 a 7 anni dei piani di aggiustamento del debito, tenendo conto di investimenti e riforme del Pnrr. Un compromesso favorevole alle richieste dell'Italia, il cui voto favorevole non era scontato. Resta confermata la clausola di salvaguardia sul deficit, con livello del disavanzo all'1,5 per cento del pil, calcolato in termini strutturali. Scende dallo 0,5 per cento allo 0,3 per cento il livello di margine di scostamento consentito nel percorso di riduzione della spesa, per evitare l'apertura di una procedura di infrazione.
"Le nuove regole fiscali per gli stati membri dell’Ue sono più realistiche ed efficaci allo stesso tempo", ha commentato il ministro delle Finanze tedesco, Christian Lindner. "Combinano cifre chiare per la riduzione dei deficit e rapporti debito/Pil in calo con incentivi per investimenti e riforme strutturali. La politica di stabilità è stata rafforzata".
Il suo omologo francese Bruno Le Maire ha parlato di "accordo storico" spiegando che "per la prima volta in 30 anni questo Patto di stabilità riconosce l'importanza degli investimenti e delle riforme strutturali" che saranno "essenziali nei prossimi decenni".
Quello sul Patto di stabilità è il secondo importante accordo siglato oggi in Europa. Questa mattina la presidenza spagnola del Consiglio dell'Ue e i negoziatori del Parlamento europeo hanno anche licenziato il nuovo Patto su migrazione e asilo, salvando uno dei principali pacchetti legislativi della Commissione di Ursula von der Leyen prima della fine della legislatura.