UN CONSIGLIO DI LETTURA DI UN NOSTRO PARTNER: Blu Banca
Perché serve dare un'educazione finanziaria ai giovani (e non solo)
"La cultura finanziaria consente di essere consapevoli delle scelte economiche di risparmio e di credito". Intervista all’amministratore delegato di Blu Banca Spa del Gruppo Banca Popolare del Lazio Massimo Lucidi
Dott. Massimo Lucidi (amministratore delegato di Blu Banca) storicamente la nostra nazione ha un livello di istruzione finanziaria inferiore alla media dei paesi Ocse. Come spiega questa differenza?
"La nostra nazione ha dato grandi menti all’economia: basti pensare che il sistema logico matematico con cui funzionano tutte le contabilità al mondo, la famosa e geniale partita doppia, è stata inventata da un italiano, Frate Luca Pacioli, che insegno la matematica a Leonardo da Vinci e che in tutto il mondo è considerato il 'Padre della ragioneria'. Eppure, è vero che gli studi economici ed aziendali sono stati considerati da una certa cultura borghese degli studi di serie B rispetto agli studi classici o di diritto e forse paghiamo ancora questo ritardo storico rispetto alla cultura anglosassone".
Le nuove generazioni sono più sensibili alle tematiche di educazione finanziaria?
"In generale potremmo dire di sì. Banca d’Italia ha pubblicato recentemente uno studio basato su un’indagine campionaria sull’alfabetizzazione finanziaria dei giovani di età tra i 18 e i 34 anni in Italia. E questo studio mostra che solo il 35% risponde correttamente alle domande sui principali concetti economici come inflazione, tasso di interesse e diversificazione del rischio. Ancora poco, ma sicuramente i nostri giovani mostrano una consapevolezza maggiore dei loro padri sulle tematiche economiche. Ovviamente la media varia molto a seconda della tipologia di studi effettuati e rispecchia purtroppo gli storici ritardi italiani, il divario territoriale (maggiore conoscenza al centro nord rispetto al sud) ed il divario di genere (maggiore conoscenza degli uomini rispetto alle donne)".
Un quadro di luci ed ombre quindi?
"Si, dei risultati dell’indagine di Banca d’Italia mi colpisce favorevolmente la consapevolezza in ordine alle tematiche ambientali, che risultano quelle di maggiore interesse per i giovani (55% del campione) che su tale tema chiedono un impegno concreto della politica e delle istituzioni. Questa attenzione delle giovani generazioni si riflette anche sulla conoscenza delle tematiche di sostenibilità. Ad esempio, il 40% degli intervistati conosce le tematiche ESG, anche se poi solo il 13% ne tiene conto nelle proprie scelte di risparmio o investimento. La tematica ambientale è sicuramente più attrattiva e discriminante nelle giovani generazioni, anche perché, purtroppo, i nostri figli pagano e stanno pagando le scelte dei loro genitori sulle tematiche ecologiche.
Mi colpisce invece negativamente che per i nostri giovani la principale fonte informativa sulle tematiche economico finanziarie siano i social media (34% del campione), che purtroppo sono un canale divulgativo spesso inquinato da teorie complottiste ed antiscientifiche; e mi preoccupa ancor di più una sostanziale indifferenza rispetto al proprio futuro previdenziale. Circa la metà del campione non ritiene necessario formulare piani per la vecchiaia e non investirebbe mai in fondi pensionistici a causa dei rischi di perdite anche se poi accantona dei risparmi a fine mese (43%). Questa mancanza di consapevolezza del gap previdenziale è a mio avviso estremamente preoccupante".
Ad un giovane che vittima del populismo imperante sui social, le dicesse che in fondo le banche sono tutte uguali e rappresentano solo i poteri forti e non i cittadini comuni cosa risponderebbe?
"La globalizzazione finanziaria, priva di controllo, ha influito in senso negativo sulla reputazione del nostro sistema creditizio, anche se va detto che rispetto agli altri paesi gli scandali finanziari in Italia sono stati minori e di più contenute dimensioni. Un default finanziario paragonabile al fallimento della Lehman Brothers in Italia non c’è stato e fatte alcune dolorose eccezioni, il nostro sistema bancario è assolutamente solido. Una visione iperliberista del mercato contraria alla biodiversità bancaria ha però compresso gli spazi delle banche locali che hanno un colloquio diretto con il mondo produttivo del territorio. E questo è stato un danno.
Le banche non sono tutte uguali. Le Banche locali di prossimità e di territorio italiane hanno storicamente svolto un ruolo determinante nel nostro sistema economico; raccordare e legare i risparmi del territorio agli investimenti sul territorio. Da questa cultura dell'economia reale e solidale sono nate Banche come la nostra".
C’è ancora molto da lavorare sull’educazione finanziaria, il vostro Gruppo Bancario ha delle iniziative specifiche in proposito?
"Lo scorso anno abbiamo lanciato BPlab Academy, un’offerta strutturata di educazione finanziaria che prevede degli incontri di formazione dedicati a imprenditori e professionisti ma soprattutto a giovani studenti al fine di accrescerne la cultura finanziaria che consenta loro consapevoli scelte economiche di risparmio e di credito.
Nella sede sociale della nostra Capogruppo Banca Popolare del Lazio che è in Velletri, abbiamo la disponibilità di un’ampia sala congressi che sarà il fulcro logistico di queste iniziative, organizzate con gli altri attori di sviluppo del territorio, come gli albi professionali, le associazioni delle imprese, le scuole, le università ordinarie e della terza età e gli enti locali di territorio. Sottolineo anche che il target di clientela dei giovani è per noi strategico e questo ci ha spinto ad un elevata digitalizzazione dei nostri servizi creditizi. Abbiamo a catalogo una linea di prodotti completamente digitale dedicata in particolar modo ai clienti giovani con una app dedicata (Piucò) dove il cliente può registrarsi tramite SPID sottoscrivere digitalmente il contratto di conto corrente ed effettuare tutte le operazioni senza mai recarsi in filiale. Stiamo arricchendo ulteriormente la nostra offerta digitale e quest’anno lanceremo per i soci di Banca Popolare del Lazio una nuova app che riepilogherà tutti i vantaggi bancari e non bancari destinati alla compagine sociale e che prevederà un’ampia rete di convenzionamenti soprattutto con imprese dei nostri territori".