La sfida di A2A tra transizione energetica e nuovi investitori
La multiutility lombarda apre a nuovi investitori su singoli business. Sei miliardi per l’economia circolare e 16 miliardi per la transizione nei prossimi 12 anni. Le sfide del futuro
A2A studia l’apertura del capitale a nuovi investitori su singoli business. È la novità annunciata dall’ad Renato Mazzoncini a margine della presentazione del nuovo piano strategico 2024-2035 che prevede 22 miliardi di investimenti in 12 anni: 6 miliardi per l’economia circolare e 16 miliardi per la transizione energetica. La multiutility lombarda avanza così a grandi passi verso una dimensione sempre più di livello nazionale. “Presentiamo un nuovo piano industriale che traguarda il 2035, anno chiave in Europa per la transizione ecologica - ha detto Mazzoncini – Il gruppo ha dimostrato la capacità di raggiungere importanti obiettivi industriali ed economici in anticipo rispetto al piano del 2021”.
Proprio questo percorso di crescita accelerato sta probabilmente spingendo il management a ragionare sull’ingresso di nuovi soci, anche se di minoranza. Un’ipotesi che ha spinto i sindaci di Milano e di Brescia, Beppe Sala e Laura Castelletti, a precisare che “non sussistono progetti e proposte che vadano a modificare l’assetto del controllo di A2A”. Ma su questo Mazzoncini ha a sua volta replicato che il piano strategico non prevede cambiamenti nella struttura del capitale del gruppo, piuttosto l’ipotesi è di individuare singoli asset sui quali “si può aprire il capitale a investitori passivi”. La questione dell’azionariato, comunque, la dice lunga sulla strategia di A2A che è di lungo periodo e ambisce a crescere nella produzione e distribuzione di energia come dimostra l’acquisizione da Enel di canali specializzati in questo ambito proprio nelle province di Milano e Brescia. Il costo dell’operazione è pari a 1,2 miliardi ed è qui, ha sottolineato l’ad di A2A, che si sta valutando il coinvolgimento di altri soggetti privati.
“Il nostro obiettivo – ha proseguito – è contribuire al processo di decarbonizzazione del paese attraverso investimenti concreti per sostenere l’elettrificazione dei consumi, lo sviluppo delle rinnovabili, la chiusura del ciclo dei rifiuti e migliorare l’efficienza del ciclo idrico”. Operazione che consentirà ad A2A di consolidare la posizione di secondo operatore italiano e tra i primi in Europa per energia elettrica distribuita. “Saremo in grado di creare valore sostenibile assicurando solidità finanziaria e rendimenti ai nostri azionisti”.
Se l’operazione appena conclusa con Enel consolida la società nella distribuzione di energia, un’altra partnership, questa volta con Terna, potrebbe essere il viatico per lo stoccaggio, nell’idea di dar vita così a una filiera produttiva completa. “Guardiamo con interesse alle aste di Terna”, ha ammesso Mazzoncini specificando che si tratta delle gare per lo stoccaggio elettrochimico dove A2A si è posta come obiettivo di arrivare a 400 megawatt di nuova capacità. Insomma, la sfida di Mazzoncini è di investire in settori diversificati inserendosi in un trend di sviluppo di lungo periodo, cercando di contemperare gli obiettivi di transizione energetica con la solidità finanziaria e la remunerazione degli azionisti. In pratica, è la sfida del futuro.