Più cessioni e meno debito, l'Enel di Cattaneo nell'era della normalizzazione energetica

Mariarosaria Marchesano

Il gruppo realizza una crescita dell’utile netto del 20,17 per cento a 6,5 miliardi. La redditività sale a 22 miliardi (più 11,6 per cento), mentre l’indebitamento finanziario netto scende di quasi un punto ed è atteso in ulteriore calo

La normalizzazione del settore energetico nel 2023 rispetto al 2022 ha portato una riduzione generalizzata dei prezzi ai consumatori finali. Si spiega anche così la flessione di un terzo dei ricavi registrata da Enel lo scorso anno rispetto all’esercizio precedente (da 95,56 miliardi a 140,51 miliardi, meno 32 per cento). A fronte dell’assestamento di mercato, il gruppo guidato da Flavio Cattaneo e presieduto da Paolo Scaroni è riuscito a realizzare una crescita dell’utile netto del 20,17 per cento a 6,5 miliardi e della redditività (ebit ordinario) che sale a 22 miliardi (più 11,6 per cento), mentre l’indebitamento finanziario netto è sceso a 60,1 miliardi (meno 0,8 per cento) ed è atteso in ulteriore calo a 53,5 miliardi se si considerano le cessioni di asset avviate da Enel dopo la fine del 2023. Anche la remunerazione degli azionisti è aumentata, con un dividendo più alto del 7,5 per cento, ed è attesa in ulteriore crescita nel 2024.

 

Sono questi i principali risultati presentati da Enel oggi agli analisti nella conference in cui l’ad Cattaneo, che ha preso in mano le redini del gruppo la scorsa primavera quando è subentrato a Francesco Starace, ci ha tenuto a sottolineare che sono stati raggiunti tutti gli obiettivi strategici del 2023, alcuni dei quali erano stati rivisti anche al rialzo a fine anno. In particolare, l’azione del nuovo management avrebbe permesso di migliorare significativamente la generazione dei flussi di cassa e di avanzare nel processo di razionalizzazione del gruppo anche attraverso cessioni di asset ritenuti non più strategici, tra i quali si può ricordare alcune attività di distribuzione elettrica vendute ad A2A in Lombardia, operazione che potrebbe consentire di generare un dividendo extra per i soci.

 

“Siamo impegnati nell’esecuzione del piano industriale” ha detto Cattaneo precisando che questo prevede, tra l’altro, “la semplificazione della struttura, l’efficienza, la riduzione dei rischi. La strategia e le azioni che stiamo portando avanti puntano ad assicurare una solida traiettoria finanziaria e industriale”.

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