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Brutte sorprese

Sul caso Euribor, la giustizia regala cattive notizie agli italiani 

La Corte di Cassazione ha annullato i tassi di interesse pagati sui mutui negli anni tra il 2005 e il 2008. Ma a preoccupare le famiglie italiane è la condanna da parte della Corte inglese dei trader bancari coinvolti nel caso

Lo scorso Natale milioni di italiani, proprietari di case, e con un mutuo da pagare, avevano trovato un inaspettato regalo sotto l’albero. Arrivava dalla Corte di Cassazione, nientemeno. Gli “Ermellini” avevano stabilito che andavano annullati i tassi di interesse pagati sui mutui, dagli anni 2005 e 2008.

Non tutti, a dire la verità: solo quelli a tasso variabile e soprattutto calcolati sull’Euribor, che è il costo a cui le banche europee si prestano denaro tra di loro. Si tratta migliaia di euro a persona, per milioni di persone che le banche dovrebbero rimborsare: qualche centinaio di milioni. Briciole per le banche, ossigeno prezioso per le famiglie. Ma questo tesoretto a sorpresa è stato messo, indirettamente, in dubbio dall’Alta Corte di Londra. In una fredda e piovosa giornata di fine marzo, con la città già presa d’assalto dai turisti per le vacanze di Pasqua, fuori dal bellissimo edificio vittoriano in stile Neo-Gotico, un paio di avvocati hanno annunciato, con un mesto tono di voce, che la giustizia inglese ha confermato la condanna di due banchieri di Barclays e Citigroup, colossi bancari mondiali, proprio per l’Euribor. E, a cascata, la sentenza d’appello è una tegola per i risarcimenti in Italia.

Ironia della sorte, la brutta notizia per gli italiani con mutuo è l’onda lunga di un altro italiano: si chiama Carlo Palombo. Lavorava come trader, ossia comprava e vendeva titoli, per la banca inglese Barclays. Nello specifico, lui operava sui mercati finanziari dei tassi di interesse. E, ancor più nello specifico, era uno degli gnomi che muoveva l’Euribor. Per capire il filo rosso che lega Italia e Londra, il nastro  va riavvolto al 2008. Tutto il mondo occidentale è sull’orlo del collasso, dopo il fallimento di Lehman Brothers. Le banche centrali cercano di evitare l’Apocalisse con l’unica arma che hanno: il costo del denaro. Pompano montagne di liquidità nel mercato bancario per tenere il costo.

Uno dei modi per misurare il costo del denaro, e dunque se la ricetta funziona, è appunto l’Euribor. I tassi scendono e la cura funziona. Qualche anno dopo, però, l’Unione Europea lancia un’indagine. Scoppia lo Scandalo dell’Euribor: i tassi di interesse dell’Euribor furono manipolati, tenuti artificialmente bassi. Le banche, finite sul banco dei colpevoli, avviarono indagini interne, per mostrare la loro buona fede: circa 40 trader, di vari istituti, furono messi alla berlina come gli “untori”, a insaputa di tutti. Tra gli accusati, anche Palombo che, nel 2019, viene condannato dal Tribunale di Londra. Poco più che trentenne, finisce nel malfamato carcere di Wandsworth, sovraffollato (1.300 detenuti) e infestato di vermi. Venne preso per il solito italiano mitomane e fu anche schernito, perché era un vice-president di una grande banca d’affari e osava prendersi gioco di poveri lavoratori. Ma forse, col senno di poi, qualche ragione Palombo ce l’aveva. Dopo anni, dove lo Scandalo Euribor finisce nel dimenticatoio, la Corte di Cassazione recepisce l’indagine del 2013 della Ue, dichiarando nulli tutti gli interessi pagati sull’Euribor.

Nel frattempo, anche la giustizia, o l’ingiustizia, era andata avanti: a fine 2022, negli Stati Uniti, arriva il colpo di scena. I trader condannati erano stati assolti in appello: non c’è stato nessun reato, ma soprattutto le dimensioni dello scandalo presuppongono che non avrebbero potuto decidere da soli e che ci debba essere stata una regia. L’assoluzione d’Oltreoceano è musica per le orecchie di Palombo, che nel frattempo è uscito di galera ma è finito sul lastrico. Sulla scia della sentenza americana fa appello all’Alta Corte di Londra. Buon senso e logica avrebbero fatto pensare che anche il Regno Unito seguisse a ruota. Invece, l’amara sentenza: condanna confermata per Palombo (e un altro banchiere). Dal Tamigi, la sentenza è un macigno che affonda anche dentro al “Biondo Tevere”: se Londra decide che l’Euribor fu solo colpa di alcune “mele marce”, ne consegue che le banche non possono prendersi la responsabilità per quanto successo. E i risarcimenti per i tassi si allontanano (peraltro già due tribunali in Italia, Milano e Torino, hanno respinto la tesi della Cassazione). Alle famiglie italiane con mutuo, che per l’America e la Cassazione hanno pagato troppo ma per Londra e alcuni tribunali no, non rimane che sperare ancora in Carlo Palombo: farà ricorso alla Supreme Court inglese. Ma è davvero l’ultima spiaggia.

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